Libri Consigliati

29 ottobre 2009

Ricette da Roma Antica: Tonno all'uva

Oggi vi propongo una ricetta presa dall'antico libro di cucina "De re Coquinaria" scritto dal famoso gastronomo romano Marco Apicio, nato nel 25 a.C. e morto intorno al 37 d.C.

Nella ricetta ho volutamente eliminato il garum, un po' difficile da ricreare. Per chi volesse provare, è possibile leggere la preparazione di una salsa che dovrebbe avere un sapore molto simile al garum.


Tonno all'Uva

Tempo di preparazione: 5 minuti
Tempo di cottura: 20 minuti
Fonte: De re Coquinaria, di Marco Apicio.

Ingredienti per 4 persone:
4 fette di tonno fresco spesse almeno 4-5 cm
4 cucchiai di uva sultanina
4 cucchiai di aceto di vino
3 cucchiai di olio extravergine di oliva
2 cipolle medie
2 cucchiai di miele
1 cucchiaio di farina
1 pizzico di Coriandolo
Pepe
Cumino

Preparazione:
Disponiamo le fette di tonno in una padella in cui abbiamo riscaldato l'olio e aggiungiamo le cipolle a fette. Quando il tonno ha assunto una colorazione dorata, lo togliamo dalla padella e lasciamo dentro le cipolle. Aggiungiamo la farina e mescoliamo fino a ottenere una salsina omogenea.
Aggiungiamo gli altri ingredienti, e continuiamo a mescolare fino a che non si saranno amalgamati alla salsina. Dopodiché rimettiamo il tonno e lo lasciamo cuocere per altri 15 minuti.
Infine, disporre il tutto in un piatto e servire caldo.

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28 ottobre 2009

Gigi Proietti interpreta Tullo Ostilio



Esilarante interpretazione del grande Gigi Proietti.
Tullo Ostilio, il terzo re di Roma, mostrato in chiave comica; 5 minuti di Storia Romana tutta da ridere.

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27 ottobre 2009

Eventi consigliati dal Blog

Oggi ti ripropongo una serie di Eventi che avevo già consigliato in alcuni post precedenti e che sono ancora in corso. Questi renderanno ancora più interessante la tua voglia di scoprire Roma e ti daranno la possibilità di visitare luoghi noti e meno noti che hanno contribuito a rendere la Città Eterna ancora più affascinante.

Musei Vaticani - Evento "Una Notte ai Musei"
Apertura straordinaria dei Musei Vaticani.
Tutti i venerdì di Ottobre è possibile visitare la Cappella Sistina, le Stanze di Raffaello, le sale delle carte geografiche e tutto il resto anche dopo il tramonto, fino alle 23.00.
L'ultimo ingresso sarà possibile alle 21,30.
Obbligatoria la prenotazione on line, effettuabile a questo indirizzo. Il costo del biglietto rimane invariato.

Mostra a Roma alla Galleria Borghese: Caravaggio - Bacon
Fino al 24 Gennaio 2010 le opere di Caravaggio e di Francis Bacon provenienti da tutti i musei del mondo saranno esposte alla Galleria Borghese, Piazzale del Museo Borghese 5, per un'esperienza irripetibile.
400 anni separano i due artisti, uniti invece da una comune grandezza di spirito e di senso artistico, capaci di tradurre i tormenti dell'anima e di un'epoca in opere di grande valore artistico per il mondo intero.

Divus Vespasianus. Il bimillenario dei Flavi
Fino al 10 gennaio 2010 a Roma: Colosseo e Palatino.
La mostra racconta le gesta degli imperatori flavi: di Vespasiano (69-79), del primogenito Tito (79-81) e del figlio minore Domiziano (81-96).
Info, orari e costi sul sito ufficiale della Soprintendenza ai Beni Culturali

Roma. La pittura di un Impero
Fino al 17/01/2010 a Roma - Scuderie del Quirinale
Dal paesaggio alla natura morta, dalla decorazione scenografica alla pittura popolare, dal ritratto al mito reinterpretato secondo la tradizione romana, la mostra svela tutti i temi della pittura antica di un periodo cruciale della storia di Roma, quello che va dal I secolo a.C. fino al V d.C.
Info sul sito ufficiale delle Scuderie del Quirinale

Tesori Nascosti dall’antica Ostia: i bronzi e gli ossi lavorati
Fino al 07/01/2010 a Ostia Antica
Piccoli oggetti di uso comune, quali strumenti chirurgici, ami, bilance chiavi, stili, coltelli,fusi, aghi e piccole bambole, vengono messi in mostra nel Nuovo Antiquarium Ostiense per illustrare aspetti poco noti della vita quotidiana.
Info sul sito ufficiale della Soprintendenza ai Beni Culturali

Archeodomani propone un'interessantissima serie di appuntamenti.
"Un ricco calendario di visite guidate tra le meraviglie archeologiche e storico-artistiche di Roma. Le visite saranno realizzate da archeologi e storici dell’arte che, con cura e passione, vi proporranno un modo diverso per conoscere ed apprezzare la nostra città. Accanto ai luoghi storici, artistici ed archeologici famosi in tutto il mondo, infatti, una serie di percorsi "alternativi" si snoderanno tra le tradizioni, le storie, i quartieri e i personaggi che rendono Roma una città dalle anime infinite e sempre sorprendenti."
Consulta qui il programma.

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26 ottobre 2009

Visita il Vaticano in un solo giorno

Continua oggi la serie di post dedicati agli itinerari di una sola giornata.

Con il post odierno vediamo come visitare la città del Vaticano e molte delle opere d'arte più belle e famose del mondo.

Prendi la Metropolitana A, e poi scendi alla fermata Ottaviano o Cipro - Musei Vaticani. Subito all'uscita troverai le indicazioni per arrivare ai Musei Vaticani.
Ti consiglio di arrivare ai Musei Vaticani molto presto: la coda che si forma ogni giorno diventa esageratamente lunga già nelle prime ore. Io sono arrivato sempre pochi minuti prima dell'orario di apertura e non ho dovuto attendere molto.

Qui visiterai, tra le mille opere d'arte, le stanze di Raffaello, la sala delle Carte Geografiche e la Cappella Sistina. Da sola, la Cappella Sistina vale tutta la visita ai Musei.

Appena fuori, dirigiti verso Piazza San Pietro e all'interno della Basilica di San Pietro. Ti consiglio di salire in alto, fino alla cupola. Sono 320 gradini (oltre l'ascensore) ma la vista che si ha da lassù è spettacolare. Dopodiché visita le Grotte Vaticane e i tesori: si accede dall'interno della Basilica.

All'uscita, vai a sinistra e sali sul Gianicolo. Tramite una navetta è possibile raggiungerne la sommità e scendere davanti al monumento di Garibaldi. Il panorama che si vede da questo balcone è favoloso perché ti da la possibililità di avere tutta Roma in un colpo d'occhio.

Infine, scendendo dal Gianicolo, arriva a ponte S. Angelo e entra in Castel Sant'Angelo. Con questo itinerario si riesce a visitare comodamente e in una sola giornata tutta l'area del Vaticano. Puoi visionare la mappa dell'intero itinerario cliccando qui.

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25 ottobre 2009

Un'immagine, zero parole.




Dettaglio Colosseo: numerazione porta d'ingresso all'arena.

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24 ottobre 2009

Il Foro Romano - La Basilica di Massenzio

Se, soffermandoci sulla via sacra, alla sinistra del Tempio di Antonino e Faustina, cerchiamo di guardare dietro ai monumenti situati sulla strada, riusciremo di sicuro a scorgere un'immensa struttura, talmente grande da farci dubitare delle sue effettive dimensioni alla prima occhiata.

Percorriamo quindi il piccolo sentiero per avvicinarci e trovare conferma della sua grandezza e giungiamo ai piedi di una costruzione maestosa, una delle più colossali strutture di Roma Antica: la Basilica di Massenzio.

Costruita per volere dell'Imperatore Massenzio (306 d.C. - 312 d.C.), e successivamente ristrutturata e ampliata dal suo successore, l'Imperatore Costantino, la Basilica era stata edificata tra il Palatino e l'Esquilino, sul colle che anticamente era denominato Velia, per avere un luogo in cui esercitare tutte le attività giudiziarie del regno.

La sua struttura, in stile classico, copriva originariamente un'area di 100 x 65 metri ed era suddivisa in tre navate: la centrale, più grande, misurava 80m di lunghezza e 25 di larghezza. Coperta da una volta a crociera, arrivava a 35 metri d'altezza.

Le due laterali, invece, divise dalla centrale da alcune possenti colonne di marmo (disperse tranne una, inserita nella basilica di santa Maria Maggiore), erano della stessa lunghezza e altezza, ma leggermente più strette, ed erano coperte invece da una volta a botte.

A oggi l'unica parte visibile della Basilica è la navata minore sul lato nord, ma si ha ugualmente la sensazione di imponenza dell'edificio originario, che aveva l'ingresso sul lato est, e si affacciava sul tempio di Venere e il Colosseo.

Le cause della distruzione della Basilica sono molteplici, ma i danni principali sono attribuiti a un terremoto avvenuto ai tempi di Papa Leone IV e all'abitudine (negativa) di utilizzare i templi antichi come cave di materiale per altri edifici.

All'interno, all'inizio della navata principale, c'era anche una grande abside, che conteneva la statua in bronzo di Massenzio, successivamente modificata con i lineamenti di Costantino. I resti (mani, piedi e testa) sono attualmente conservate nel Palazzo dei Conservatori al Campidoglio

Il mio consiglio è di fermarsi qualche minuto in silenzio sotto le navate ancora intatte e di immaginare le attività che un tempo riempivano quelle sale immense.

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23 ottobre 2009

Storia in Pillole: Anco Marzio, il quarto re di Roma

Alla morte di Tullo Ostilio, avvenuta nel 641 a.C., il popolo romano affidò il regno a un sabino, nipote di Numa Pompilio. Il suo nome era Anco Marzio (o Marcio), nato nel 675 a.C. e appartenente all'antichissima gens Marcia.

Nonostante fosse caratterialmente molto simile al nonno materno, il nuovo re fu in parte ispirato dalla politica espansionistica del suo predecessore e continuò la guerra contro i Latini per l'annessione a Roma di altre due città, Politorium e Ficana (entrambe nel Lazio).

Fece poi fortificare il sistema difensivo del Gianicolo, uno dei colli a ovest di Roma, al di là delle sponde del Tevere, e fece costruire un carcere proprio al centro di Roma, vicino al Foro, per cominciare a contrastare la criminalità.

Poi allargò i suoi domini fino alla foce del Tevere per istituire in quella zona un vero e proprio scalo commerciale, insediando per la prima volta una colonia al di fuori dell'Urbe.
Questo nuovo insediamento fu chiamato Ostia (Ostium Tiberis, appunto foce del Tevere).

Per rafforzare gli scambi commerciali con il nuovo porto, Anco Marzio fece costruire un ponte di legno sul Tevere (ponte Sublicio) e una strada, la via Ostiense. La materia prima principale era il sale, che Roma commerciava in grandi quantità grazie alle saline organizzate dallo stesso sovrano.

Anco Marzio non era di carattere guerrafondaio come il suo predecessore, ma si riteneva un uomo vicino alla pace e alla religione. Gli piaceva essere definito re-sacerdote.
Al contrario di Tullo Ostilio, spinto dall'esigenza popolare di avere più tranquillità, limitò le guerre a quelle più necessarie (quelle contro i Latini) e etichettò queste come "guerre giuste", approvate dagli déi grazie ai Feziali, rituali religiosi con cui veniva dichiarata, iniziata e conclusa la guerra.

Anco Marzio morì nel 616 di morte naturale. Con lui terminò la successione regale dei sabini.
Il regno fu consegnato nelle mani del quinto re, l'etrusco Tarquinio Prisco.

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22 ottobre 2009

Musei insoliti a Roma

A Roma, si sa, non basterebbe un'intera vita per visitare interamente ogni monumento, ogni sito archeologico, ogni struttura religiosa. Ad aumentare ancora di più la mia curiosità è stato un sito, insolitimusei.com, da cui ho preso spunto per scrivere questo post, che elenca alcuni musei alternativi della Città Eterna.


- Museo Storico dei Vigili del Fuoco
Questo museo ti permette di ripercorrere la storia di Roma attraverso i loro occhi, gli occhi dei Vigili del Fuoco, veri e propri eroi in moltissime situazioni. Nella mostra si parte dall'incendio del '64 d.C. attribuito a Nerone, passando per il Sacco di Roma del 1524 a opera dei Lanzichenecchi per finire poi con le raffigurazioni sul bombardamento avvenuto il 19 luglio 1943. Tutto questo per imparare come si siano evolute le tecniche di soccorso e di gestione dell'incendio nella città di Roma, dall'antichità a oggi.
La struttura è dotata anche di un laboratorio scientifico dove praticare esperimenti per conoscere i fenomeni basilari della combustione.
Indirizzo: Via Marmorata 15, Roma

- Museo delle Auto della Polizia
Un percorso che passa in rassegna i momenti più significativi della società italiana attraverso le auto della polizia, le mitiche "volanti".
Una cinquantina di esemplari tra auto, moto, scooter e bici che hanno fatto la storia e in costume della Polizia e dell'Italia.
Indirizzo: Via Arcadia 20, Roma

- Museo delle anime del purgatorio
Tutto partì da una macchia. Era il 15 settembre 1897 quando padre Vittore Jouet, della chiesa del Sacro Cuore del Suffragio, vide una macchia sul muro che raffigurava un volto sofferente. La traccia sembrava esser stata impressa da una fiamma e indusse il parroco a pensare che si trattasse proprio da una traccia lasciata dall'anima di un defunto che dal purgatorio cercava di mettersi in contatto col mondo dei vivi.
Mosso da questa convinzione, il parroco partì per il mondo alla ricerca di tutti gli oggetti tracciati in questo modo (o in ogni caso di oggetti toccati dalle anime) e li raccolse nella struttura, creando il museo.
Indirizzo: Lungotevere Prati 12, Roma

- Museo teatrale del Burcardo
Reperti, testi, bozzetti di scena, foto dedicate al teatro, una forma d'arte antica di almeno 2500 anni, il tutto presentato con un allestimento che riproduce la rappresentazione teatrale.
Indirizzo: Via del Sudario 44, Roma

- Museo Keats/Shelley
Museo completamente dedicato a uno dei più famosi scrittori e poeti inglesi: John Keats. Parte della vita del poeta è trascorsa in questa casa, dove si era trasferito per cercare di guarire dalla tubercolosi che invece lo strappò alla vita in età molto giovane.
Attenzione: pare che il poeta sia così legato alla casa da apparire ogni tanto tra le sue mura.
Indirizzo: Piazza di Spagna 26, Roma

- Museo della pasta
Otto secoli di storia della pasta, dai macchinari utilizzati per la produzione di questo gustoso piatto tutto italiano alle opere d’arte che lo celebrano.
Indirizzo: Piazza Scanderbeg 117, Roma

Post ispirato parzialmente a insolitimusei.com.

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21 ottobre 2009

Gigi Proietti interpreta Numa Pompilio, il secondo re di Roma

Una straordinaria e divertentissima esibizione di uno dei più grandi attori italiani.

Gigi Proietti interpreta in chiave comica il secondo re di Roma, Numa Pompilio.

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20 ottobre 2009

Ateneo di Adriano in piazza Venezia

Gli scavi per la costruzione della metro C hanno portato alla luce un monumento antico di grande valore.

Prima, due anni fa, ci fu il ritrovamento di una scalinata misteriosa: 5 gradoni di marmo, larghi 15 metri, la cui edificazione era praticamente sconosciuta. Qualche giorno fa, invece, la scoperta è stata definitiva: le scale facevano parte dell Ateneo di Adriano.

L'Ateneo, fatto costruire dall'Imperatore Adriano nel 133 d.C. al suo ritorno dal viaggio in Palestina, era un luogo creato appositamente per ospitare poeti, filosofi, letterati, invitati a discutere tra loro di politica e società in greco e in latino.
Si tratta di un auditorium famoso che Aurelio Vittore definisce ludum ingenuarum artium. E che l'imperatore filosofo fece costruire a sue spese sul modello di quello visto nel tempio di Atena ad Atene.

Di questo importante istuto, però, si erano perse completamente le tracce e il ritrovamento, dopo lunghi anni di ricerche, è avvenuto proprio casualmente durante gli scavi della nuova metro C in piazza Venezia.

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19 ottobre 2009

Itineari: Visita Roma in un giorno

Vuoi visitare Roma, ma non hai abbastanza tempo? Magari hai soltanto una giornata a disposizione?


Nessun problema. Partendo da oggi, ti proporrò una serie di Itinerari adatti a visitare Roma in un solo giorno, in base a quelli che sono i tuoi interessi.

In questo primo post vediamo insieme l'itinerario di Roma Antica, testato personalmente.

Come sempre, se hai bisogno di un alloggio, il mio consiglio è di prenotarne uno in zona Termini per essere più comodi negli spostamenti ma, visto che il nostro itinerario si sviluppa in una zona ben precisa di Roma, è possibile prenotarne uno in zona Colosseo.

Prendi la metro B e raggiungi il Circo Massimo, immaginando come sarebbe stato ai tempi in cui era possibile assistere alle gare. Da qui prendi via di San Gregorio e percorrila fino all'Arco di Costantino, passando tra il celio e il Palatino.

Proprio di fronte all'Arco, trovi il Colosseo. Il mio consiglio è quello di fare anche un giro all'esterno del monumento simbolo di Roma, godendo della maestosità della sua struttura e notando i numeri che identificano i diversi ingressi, proprio come oggi è per gli stadi. Immagina come avrebbe potuto essere 2000 anni(foto) fa ed entra all'interno. Se non hai una guida, procuratene una all'interno: la visita sarà più interessante.

Poi torna all'Arco di Costantino e da qui prendi la Via Sacra per entrare nel Foro Romano. Percorri la via sacra, procedendo in senso antiorario per vedere ogni edificio.
Non dimenticare di fermarti qualche istante in silenzio davanti alla Tomba di Giulio Cesare. A me fa venire i brividi pensando a uno dei più grandi personaggi della Storia del mondo.

Quando hai finito la visita del Foro, esci dalla parte opposta all'Arco di Tito. La strada passa proprio accanto al Tempio di Nettuno e al Miglio Aureo.

Sicuramente, l'uscita dal foro coinciderà con l'ora di pranzo. Visto che hai soltanto una giornata, il mio consiglio è quello di fare un veloce pranzo al sacco. Però, se vuoi pranzare al ristorante, lì vicino, in via dei Fienili, 56 puoi trovare l'Hostaria al Campidoglio. Te la consiglio: si mangia bene, non costa molto, e puoi godere di un'ottima vista sul Foro. Si possono gustare piatti della tradizione romana e italiana con una predilezione per le paste fresche e le gustose ricette esclusive.

Poco distante puoi raggiungere la Piazza del Campidoglio, disegnata da Michelangelo, con al centro la statua equestre (una copia) dell'imperatore Marco Aurelio (all'impero dal 161 al 180). L'originale si trova, invece, insieme a centinaia di altre opere nei Musei Capitolini, la cui entrata è proprio sulla piazza.

Accanto alla scalinata del Campidoglio (scendendo, sulla sinistra) - e questa è una cosa che può passare inosservata al turista distratto - c'è l'Insula dell'Ara Coeli, una costruzione di cinque piani risalente al I secolo d.C. perfettamente conservata. Praticamente l'antenata dei nostri condomini.

La piazza in cui ti trovi, con l'ampia rotatoria trafficata, è la famosa Piazza Venezia, punto di incontro di tre vie principali: Via dei Fori Imperiali, Via del Corso, Via del Plebiscito. La piazza è divenuta famosa per essere stata utilizzata da Mussolini per i suoi discorsi pubblici, tra cui quello del 1940 in cui comunicò l'entrata in guerra dell'Italia.

Accanto al Campidoglio, dominando la piazza, si erge il monumento in stile "neoclassico" dedicato a Vittorio Emanuele II. La costruzione, denominata semplicemente "Il Vittoriano", fu inaugurata il 4 giugno 1911.
Sulla scalinata frontale del Vittoriano, puoi ammirare l'Altare della Patria con l'altare dedicato al Milite Ignoto.

Dopodiché, imbocca la Via di Fori Imperiali, incontrando sulla sinistra: il Foro di Traiano con la colonna traiana e i mercati traianei, il Foro di Augusto, il Foro di Nerva e, prima della valle del Colosseo, si passa dall'area del Foro della Pace voluto da Vespasiano.
Sulla destra, invece, tra il viale e l'area del Foro Romano, si trovano i resti del Foro di Cesare.

Prima di sbucare sulla Valle del Colosseo, volgi lo sguardo verso il muro alla tua destra. Troverai quattro tavole raffiguranti le quattro fasi dell'espansione di Roma, dalla sua fondazione alla sua massima espansione con Traiano.

Sulla sinistra trovi la fermata della metropolitana che ti riporterà a Termini.

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16 ottobre 2009

Il Foro Romano - Tempio di Antonino e Faustina

Entrando nel Foro Romano, e seguendo la Via Sacra a destra, incontriamo un'imponente basilica, davanti al lato nord della Regia, tra la basilica Emilia e il tempio del Divo Romolo. Si tratta del Tempio di Antonino (imperatore dal 138 al 161) e Faustina (sua moglie).

Il tempio fu eretto dopo la morte dell'imperatrice nel 141 e le fu dedicato dal Senato, come ricorda l'iscrizione sull'architrave della facciata (DIVAE FAVSTINAE EX S C). Alla morte dell'imperatore nel 161 il tempio venne dedicato anche al nuovo divus e fu aggiunta una riga soprastante all'iscrizione esistente (DIVO ANTONINO ET).
Esso è giunto a noi in ottime condizioni perché al suo interno, nel medioevo, fu costruita la chiesa di San Lorenzo in Miranda.

Il monumento si compone di una cella (in origine di marmo cipollino) collocata su un podio fatto di blocchi di tufo, a cui si accede mediante una scalinata costruita in epoche recenti.
Sulla facciata si erge un pronao e sei colonne corinzie di fronte e due coppie su entrambi i lati, alte 17 m. e anch'esse fatte di marmo cipollino. Su alcune colonne sono raffigurate immagini di divinità. Il fregio rappresenta dei grifoni e dei motivi floreali

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13 ottobre 2009

Racconto: Orazi e Curiazi

ORAZI E CURIAZI di Davide Corvaglia

Attilio sfilò la sua arma dal petto di un avversario per andare a colpirne un altro; sollevò a fatica la spada sempre più pesante, ma il suono di un corno segnò la fine della battaglia.
Seguito dai suoi compagni, che come lui erano ridotti allo stremo delle forze, tornò tra le proprie fila.
Se visto dall'alto, lo spostamento dei due eserciti avrebbe potuto assomigliare a uno specchio d'acqua che si ritirava verso i margini.
I rispettivi sovrani, accompagnati da un consigliere ciascuno, si mossero per incontrarsi al centro del piazzale, evitando di calpestare il corpo di chi, a tornare nei ranghi, proprio non ce l'aveva fatta.
Il re Tullo Ostilio avanzò piano in groppa al suo cavallo, con lo sguardo fisso sul re avversario, Mezio. Un fratello più che un vero nemico, ma pronto a difendere la città di Albalonga dalla nuova ondata di assedi che Roma, quieta per quarantatré anni, aveva ricominciato.
«Chissà che cosa si diranno, adesso» esordì Attilio.
«Non credo sia finita, io mi tengo pronto» rispose l'uomo al suo fianco, che non smise di masticare il pezzo di carne secca che ogni tanto irrorava con dell'acqua.
«No, ti sbagli. Io penso che arriveranno a un accordo. Non possiamo guerreggiare contro i nostri stessi fratelli.»
«Fratelli? Io ho dovuto guardarmi le spalle più volte, altrimenti quei "fratelli" avrebbero reso i miei figli orfani di padre» rispose l'uomo.
«Ecco, hanno finito.» lo interruppe un terzo soldato. « Vado a sentire.» E l'uomo si diresse verso il punto in cui il re sarebbe arrivato e, facendo finta di portare alcuni scudi, riuscì a raggiungerlo.
Si sedette di spalle e restò ad ascoltare, poi si rialzò e tornò indietro, sempre con gli scudi in braccio.
«Allora?» chiesero quasi in coro. «Che succede?»
«Due notizie. La cattiva, che la guerra continua. La buona, che non dovremo combattere noi.»
«In che senso?»
«Non lo so, parlavano di un duello. Come se le sorti delle due città dovesse essere decisa da un unico scontro.»
«Continuo a non capire.»
«Su proposta di sua maestà, tre romani affronteranno tre di Albalonga. L'ultimo a rimanere in vita porterà la vittoria alla propria città.»
«Chissà chi sceglieranno. Di sicuro, uno di loro sarà Lucius. Da solo può ucciderli tutti e tre.»
«Lo sapremo domani. Il re vuole affidarsi agli déi.»


La notte sopraggiunse sui dubbi e la stanchezza dei soldati. Sapendo che la battaglia era stata sospesa, gli uomini cercarono di riposare e di essere pronti al volere degli déi.
Ricevettero la notizia all'alba. Attilio non si stupì: aveva ipotizzato parecchi nomi durante la notte insonne.
«Gli déi hanno parlato! Gli déi hanno parlato!» urlò un uomo, correndo per tutto il campo.
«Ehi, Marco, vieni qui» chiamò Attilio. «Chi è stato scelto?»
«Roma è in mano ai figli di Publio Orazio.»
«I tre gemelli?» chiese Attilio.
«Proprio loro» aggiunse Marco, con soddisfazione. «Proprio loro.»
«Non me l'aspettavo» disse un uomo alle sue spalle. «Io avevo scommesso la paga di oggi su Lucius...»
«Meglio così, Fulvio» terminò Attilio, guardando Marco che si allontanava per avvisare il resto dell'accampamento. «Meglio così.»


L'immenso prato verde che costeggiava il confine meridionale di Roma era affollato da uomini e donne che, avendo saputo della disputa, avevano abbandonato i propri affari per seguire tutto di persona, anziché dai racconti degli spettatori. Acclamarono a gran voce, ripetendo più volte il nome di Roma, i tre gemelli che erano appena arrivati sul campo, gonfi in petto e adorni di fiori e amuleti propiziatori.
Due soldati portarono loro le spade e gli scudi, proprio nel momento in cui, dalle fila di Albalonga, uscivano i tre avversari.
«Questa non ci voleva» disse Attilio, pensieroso.
«Hai ragione. Così rischieranno di far infuriare gli déi» aggiunse l'uomo al suo fianco.
«Che succede? Perché siete così preoccupati? Io li ho visti battersi, e ho notato che sono molto forti. Non conosco quegli altri, ma so che i tre Orazi non avranno problemi.»
«Non è questo il punto. I tre albani sono della famiglia dei Curiazi, e il problema è che uno di loro avrebbe dovuto sposarsi a breve con una delle sorelle degli Orazi, Camilla. Comunque vada a finire, il risultato non sarà indifferente a Roma.»
«Ehi, guardate. Hanno cominciato!» urlò Lucius con la sua voce profonda, in contrasto con l'acuto clangore delle spade.
I duellanti avevano iniziato velocemente e, vista la loro abilità piuttosto alla pari, diedero l'impressione che lo scontro sarebbe stato più lungo del previsto, ma uno degli Orazi cade all'improvviso. Il suo avversario gli fu addosso in un istante e lo finì, tra il mormorio stupito della folla.
L'Orazio che era più vicino al fratello morto dovette affrontare un avversario in più, e iniziò a menare colpi di spada e di scudo sia all'uno che all'altro. La sua forza, alimentata dalla rabbia per la morte del fratello e per essere ora in inferiorità numerica, si abbatté sui due Curiazi fino a ferirli gravemente, ma non fu abbastanza: uno di loro, abbassandosi velocemente e gettandosi alle ginocchia, riuscì a sollevarlo e gettarlo a terra. L'arma dell'altro Curiazio raggiunse la sua gola in un istante.
L'ultimo degli Orazi si accorse presto della fine dei suoi fratello ed ebbe una smorfia di stizza. Poi si guardò intorno, ma ovviamente non vide nessuno accorrere in suo aiuto. Decise di non arrendersi e all'improvviso ebbe un'idea, come se l'avesse ricevuta dal vento. Sospinse via il suo uomo, scaraventandolo lontano, e corse verso il bosco.
La folla romana cominciò a urlare insulti al loro soldato e quella albana, interpretando il gesto come una resa del giovane, esultò e chiese a gran voce che fosse proclamata la vittoria per la loro città.
«Inutili le loro richieste» sostenne Attilio. «Vinceranno solo se l'Orazio morirà.»

Il romano aveva già percorso un paio di miglia e non sentiva più alcuna voce. Si guardò attorno e si appostò tra gli alberi, con gli occhi chiusi e acuendo i sensi. A un tratto sorrise. Un calpestio famigliare gli rivelò che uno dei Curiazi era a pochi passi. Cercò di scorgerlo, poi si mise dietro un tronco, attese che il nemico giungesse a portata di mano e gli conficcò un pugnale nel cuore, senza dargli il tempo di reagire.
Intanto, alcune voci presero a farsi sentire in lontananza. La folla aveva deciso di seguire il duello fin dentro il bosco.
Il secondo Curiazio, quello con cui aveva combattuto prima della morte dei fratelli, gli si presentò davanti all'improvviso. L'Orazio schivò un colpo di spada mal assestato e lo colpì alla tempia con la sua, facendo zampillare il sangue fino a sporcarsi il petto, quindi lo colpì ancora sulla ferita fino a farla lacerare completamente.
Stordito, l'albano faceva fatica a stare in piedi e non si rese conto che il pugnale del romano, che prima aveva oltrepassato il cuore del fratello, gli aveva appena spaccato in due anche il suo.
L'Orazio, convinto ormai che gli déi muovessero il suo braccio, tornò verso il campo di battaglia incrociando la folla sparsa tra gli alberi.
A guidarla, a pochi passi di distanza, c'era l'ultimo avversario.
«Hai ucciso i miei fratelli!» urlò quest'ultimo verso il ragazzo che teneva in bella vista il suo pugnale sporco di sangue.
«Se è per questo, anche tu hai fatto lo stesso con i miei» rispose il romano, con uno sguardo diverso rispetto a prima
«Chiediamo di mettere fine a questo duello. Tu sei quasi mio fratello, e io sposerò tua sorella tra qualche mese.»
«Sono gli déi a volere questo. Noi non possiamo fare altro che sottometterci alla loro volontà. Ho già offerto due vittime ai miei fratelli: la terza la voglio offrire alla causa di questa guerra. Che Roma possa regnare su Alba!» e finendo la frase, attaccò il Curiazio con ferocia. Quest'ultimo non riuscì a parare tutti i colpi e ne ricevette molti sul viso e sulla testa, tanto che iniziò a sanguinare vistosamente.
L'Orazio continuò ad attaccare, accompagnando ogni colpo con un grido, e presto uccise anche l'ultimo dei Curiazi infilandogli la spada nell'incavo della gola.
I romani esultarono.
Il re Tullo Ostilio sorrise, pregustando l'egemonia anche su Albalonga, e si mise in marcia verso Roma, seguito dall'esercito e dal giovane vittorioso che, gonfio di gloria, era davanti a tutti, vicino al suo personale bottino di guerra.
Una ragazza gli corse incontro, in lacrime, e lo oltrepassò per raggiungere i corpi dei Curiazi.
Il romano fissò irritato la sorella mentre si piegava, con i capelli sciolti che coprivano il corpo del Curiazio, a piangere la morte del suo amato. All'improvviso, la ragazza alzò il viso bagnato di sangue e lacrime e urlò: «Che tu sia maledetto per la tua malvagità! Hai ucciso i tuoi cugini, e non ti sei fermato neanche davanti all'uomo che amavo. Sei una belva!»
«Quello che io amo di più al mondo è la mia patria, Camilla, mentre tu non sei altro che traditrice di Roma. Vattene con la tua stupida infatuazione, vattene dal tuo fidanzato, tu che riesci a dimenticare i tuoi fratelli morti, quello vivo e addirittura la patria. Muori, così come possa morire ogni donna romana che piange un nemico» e, dopo aver alzato la spada sopra la testa, la abbatté sulla sorella, ponendo fine anche alla sua vita.


Commenta il racconto.

Note dell'autore.
Ho cercato di immaginare come si svolse la famosa vicenda degli Orazi e dei Curiazi, rispettando molto di ciò che la tradizione e la leggenda ci hanno tramandato.
L'Orazio che si macchiò dell'omicidio della sorella fu condotto davanti al tribunale romano dallo stesso Tullo Ostilio per essere processato.
I giudici, però, assolsero il giovane poiché a Roma l'amore della patria prevaleva su qualsiasi altra cosa, tanto che anche il loro padre lo perdonò.
Il giovane fu comunque costretto a espiare il suo orrendo gesto passando penitente, con il volto coperto, sotto il tigillium sonorium (la "trave delle sorelle") e a edificare un tempio in onore di Giano cui si diede il nome di Curiazio.
E' possibile riprodurre il racconto, o parte di esso, solo per scopi non commerciali e soltanto previa autorizzazione dell'autore, scrivendo un'email a aburbecondita@hotmail.it.

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Storia in Pillole: Tullo Ostilio, il terzo re di Roma.

Alla morte di Numa Pompilio salì al trono il terzo re di Roma, Tullo Ostilio. Egli apparteneva alla Gens Hostilia, una delle cento gens originarie di Roma, e condusse il regno proprio come fece Romolo, basando la forza di Roma sull'esercito e le abilità belliche.

Fu nominato re dal Senato nel 673 a.C., essendo un romano e nipote di Osto Ostilio, che aveva combattuto con Romolo contro i Sabini.

L'evento cruciale del suo regno fu la distruzione di Alba Longa, oltre l'attacco delle vicine città di Fidene e Veio.

Secondo la tradizione, l'evento scatenante della guerra contro Albalonga, oltre alla supremazia sul territorio del Lazio, fu il continuo verificarsi di incursioni e furti nei campi altrui, sia da parte dei romani che da parte degli albani.

Le lamentele albane spinsero Tullo Ostilio ad attaccare la città. La battaglia si rivelò essere più lunga, più dura e più fratricida del previsto, anche perché i due popoli potevano considerarsi appartenenti alla stessa famiglia.
La battaglia fu risolta dalla sfida tra gli Orazi e Curiazi, tre fratelli romani i primi e tre fratelli albani i secondi e fu vinta dai primi grazie all'astuzia di uno di essi, l'ultimo a essere rimasto in vita.

Puoi leggere il racconto ispirato a questa vicenda cliccando qui.

Alba Longa fu conquistata e assoggettata allo stato romano. Quando Alba Longa si rifiutò di aiutare Roma in un successivo conflitto, Ostilio fece dilaniare i capi albani con due carri lanciati nelle opposte direzioni, distrusse la città e obbligò gli abitanti a trasferirsi sul Celio.

Ma il regno di Tullo incontrò una grave crisi. La leggenda vuole che, essendo troppo occupato a guerreggiare, il re non avesse rispettato i servizi e gli onori alle divinità, attirando sulla città una terribile malattia: la peste.
Anche il re, molto probabilmente, ne fu afflitto e cercò di recuperare, pregando Giove di salvarlo, ma si racconta che il dio, adirato, colpì la sua abitazione con un fulmine, incenerendola con il sovrano all'interno.

Tullio Ostilio morì nel 641 a.C.

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12 ottobre 2009

Giocare con l'Impero Romano: Gladiatus

Nel post precedente avevamo visto Travian, uno dei browser game più famosi al momento. Oggi invece ti parlerò di Gladiatus.

Gladiatus è un gioco on line ambientato nell'antica Roma e, come Travian, è completamente gratuito a meno che non si decida di acquistare alcuni privilegi a pagamento.

Essendo on line, per giocare hai bisogno soltanto di un pc, un browser e un collegamento a internet. Per iniziare basta collegarsi al sito ufficiale e registrarsi gratuitamente.

Lo scopo del gioco consiste nel guadagnare più onore possibile attraverso una carriera di Gladiatore che include missioni in luoghi diversi, lavorando in stalla, compiendo missioni per un taverniere oppure sfidando qualcuno in arena. Potrai così accumulare oro e rubini e permetterti di acquistare cibo, armi, gioielli e altri oggetti per raccogliere punti esperienza, forza, abilità e così via.

Registrazione gratuita al sito ufficiale.

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11 ottobre 2009

Un'immagine, zero parole.




Piazza San Pietro, by Adam Welber

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10 ottobre 2009

Storia in Pillole: Numa Pompilio, il successore di Romolo

Alla morte di Romolo, Roma rimase per un anno nello smarrimento totale. Il regno fu affidato a dieci patrizi che si alternavano al potere e combattevano per privilegare gli uni sugli altri. In questo modo sembrava che la Città avesse dieci re fino a quando non si trovò un accordo: il successore di Romolo fu eletto all'unanimità e scelto tra la stirpe dei Sabini.

Il secondo re fu infatti Numa Pompilio, marito di Tazia, figlia di Tito Tazio, e salì al trono seguendo la linea monarchica scelta da Romolo. Egli fu eletto infatti col favore degli auguri in seguito a un avvistamento di uno stormo di avvoltoi e, ironia della sorte, Numa Pompilio nacque esattamente nello stesso giorno della Fondazione di Roma.

Numa Pompilio, un uomo pacato e saggio, all'inizio non accettò di buon grado la grossa responsabilità che la Curia gli aveva assegnato, ma cambiò idea quando capì che il suo mandato equivaleva a servire gli déi.

Al contrario di Romolo, infatti, Numa Pompilio regnò all'insegna della pace e della religiosità, istituendo riti meno cruenti e abolendo i sacrifici umani e, per limare il contrasto con lo spirito bellicoso dei Romani, fece istituire il sacerdozio dei Salii in onore del dio Marte.

Secondo una leggenda, Numa ebbe in omaggio uno scudo di bronzo direttamente da Marte, con la promessa che più a lungo avesse l'avesse conservato, più a lungo sarebbe durato il suo dominio sulla Città.
Numa, temendo che lo scudo potesse essere rubato, fece creare altre 11 copie che affidò a 12 Salii che avrebbero dovuto mostrarli alla città una volta l'anno, durante il mese di marzo, dedicato appunto a Marte.
In questo modo, riuscì a tenere lo scudo al sicuro o e allo stesso tempo onorò il padre di Romolo.

A Numa spettò il compito di effettuare numerose riforme tra cui, una delle più importanti, fu quella riguardante il calendario.
Egli fece aggiungere i mesi di Gennaio (Ianuarius), il primo mese dell'anno, dedicato al dio Giano (in onore del quale fece costruire un Tempio, le cui porte erano chiuse solo in tempo di pace) e il mese di Febbraio.
Con Romolo, invece, l'anno iniziava nel mese di Marzo, seguendo le fasi lunari e un'ispirazione divina.

Inoltre, suddivise la popolazione in base ai mestieri e cercò sempre di distrarre il suo popolo dalla voglia della guerra per indirizzarlo a una vita dedicata al lavoro e alla cura della città.
Molti romani credevano che a ispirare il loro re e condurlo alla pacatezza fosse una ninfa dei boschi, una certa Egeria (forse l'amante di Numa), e che fu proprio grazie ai suoi suggerimenti che Numa decise di dividere le terre appartenute a Romolo pe ingraziarsi i favori dei plebei.

Numa Pompilio morì a 80 anni, ricordato con affetto dai romani, anche per non aver mai condotto alcuna guerra nei suoi 43 anni di regno.Dopo la bellicosa esperienza del regno di Romolo, Numa Pompilio seppe con la sua saggezza fornire un saldo equilibrio alla nascente città.
Il popolo gli dedicò un mausoleo sul Gianicolo.

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9 ottobre 2009

Evento per il sociale: "Musei per tutti"

Il Comune di Roma, con la collaborazione dell’Assessorato Capitolino alle Politiche sociali, ha dato il via a un evento a favore di anziani e diversamente abili che, avendo difficoltà a raggiungere le strutture museali, dal 29 ottobre al 31 dicembre 2009 avranno finalmente a disposizione un pullman di circa 50 posti, completamente attrezzati.

Gli interessati potranno prenotare le visite previste telefonando al numero 06.67105164 e avranno a disposizione guide specializzate e percorsi didattici formativi, con particolare attenzione per i non vedenti.

I musei coinvolti sono:

Musei Capitolini
Centrale Montemartini
Mercati di Traiano
Museo dell’Ara Pacis
Museo di Roma
Museo Napoleonico
Museo Carlo Bilotti
Museo di Roma in Trastevere
Musei di Villa Torlonia
Museo Civico di Zoologia

I percorsi si concentreranno prevalentemente presso i Musei Capitolini e i Mercati di Traiano-Museo dei Fori Imperiali, particolarmente adatti a ospitare iniziative di questo genere.

Il biglietto di ingresso è completamente gratuito.

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8 ottobre 2009

Accadde oggi, 8 ottobre

Il giorno 8 di ottobre vide lo svolgersi di due importantissimi eventi. Il primo vide protagonista il famoso imperatore Costantino nella battagia di Cibalae, mentre il secondo, avvenuto molti anni più tardi, segnò l'inizio del Concilio di Calcedonia.

8 ottobre 316 - La battaglia di Cibalae

L'8 ottobre del lontano 316 d.C. si combattè la famosa battaglia di Cibalae che vide contrapposte le forze dell'Imperatore Costantino e quelle di Licinio.

Costantino, a seguito del tradimento di Bassiano (suo cognato), che fu istigato da Licinio, radunò 20.000 soldati provenienti dalle province romane del sud ed entrò nel territorio del suo avversario, la Pannonia, dove Licinio si era accampato in seguito alla battaglia contro i Goti.

Lo scontro avvenne nella pianura tra il fiume Sava e il Drava, nei pressi di Cibalae (l'attuale Vincovci), una città collinare della Pannonia.

Gli arcieri cominciarono la battaglia all'alba con una serie di lanci, poi fu la volta dello scontro tra le fanterie, che durò l'intera giornata. La battaglia fu decisa da un iniziale attacco della cavalleria di Costantino (posta dallo stesso in prima fila e comandata dall'imperatore in persona), che scompaginò le linee dell'esercito di Licinio, al quale seguì una carneficina degli avversari: 20.000 uomini di Licinio morirono, e l'imperatore sconfitto dovette fuggire con la cavalleria verso Sirmio (città della Pannonia bagnata dalla Sava prima di gettarsi nell'Istro), approfittando del calar delle tenebre, ma abbandonando viveri, bestiame ed ogni altro equipaggiamento.

Licinio allora indietreggiò verso la Tracia per raccogliere un nuovo esercito, ma fu intercettato da Costantino che, dopo aver costruito un ponte sul Sava, cercò di raggiungerlo senza successo.

La battaglia fu vinta da Costantino.


8 ottobre 451 - Il Concilio di Calcedonia

Il concilio di Calcedonia è il quarto concilio ecumenico della storia del cristianesimo. Si svolse nel 451 e prende il nome dalla città che lo accolse.

Il Concilio fu convocato dall'allora imperatore romano d'Oriente, Marciano, e da sua moglie Pulcheria e l'8 ottobre iniziarono le prime sedute, a cui parteciparono tra i 500 e i 600 vescovi, chiamati a trattare argomenti relativi alla figura di Cristo.

In questo Concilio, contrariamente a quello di Efeso del 449, furono condannate le ideologie del Monofisismo di Eutiche e Dioscoro.

Il Concilio si tenne in un periodo duro per l'Impero romano, messo a dura prova dalle continue invasioni barbariche e dalle continue minacce del famoso Attila che, sempre in quell'anno, si trovò ad affrontare il generale Ezio sui Campi Catalaunici, perdendo contro l'esercito romano, ma non mollando l'originale piano di conquista: tornerà l'anno successivo per devastare le città del nord (Aquileia in primis fu totalmente distrutta).

Certamente al successo del Concilio contribuirono le pressioni del cugino di Pulcheria, Valentiniano III, imperatore d'Occidente, il quale agì in accordo con papa Leone I. Quest'ultimo, nel 450, aveva inviato una missione, capeggiata dal vescovo di Como Abbondio, originario di Tessalonica: egli ottenne che Anatolio (Patriarca di Costantinopoli dal 449 al 458) accettasse una lettera che Leone aveva indirizzato nel 449 al suo predecessore Flaviano (martirizzato dai sostenitori del monofisismo di Eutiche). La lettera è tuttora ricordata col nome Tomus ad Flavianum.

Tuttavia papa Leone rifiutò di accettare il ventottesimo canone del concilio, che sanciva l'uguaglianza fra la sede apostolica di Roma e il patriarcato di Costantinopoli, asserendo l'ormai tradizionale posizione relativa al primato di Roma. L'anno successivo fu lo stesso Leone I che, insieme a una scorta di rappresentanza, incontrò Attila sulle sponde del fiume Mincio e lo convinse (il come, tra leggende e interpretazioni diverse, ci è ancora sconosciuto) ad abbandonare il suo intento di distruggere Roma.

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7 ottobre 2009

Il Foro Romano - La Via Sacra

L'abbiamo già imboccata, la via sacra, proprio spostandoci dal Colosseo, passando per l'Arco di Costantino, fino a raggiungere il primo monumento del Foro, di cui ho descritto alcune parti importanti da sapere proprio nel post precedente.

In questo tragitto immaginario, ma che può essere benissimo una guida per un itinerario nella parte più antica di Roma, abbiamo camminato su una delle vie più rappresentative della Città Eterna.

Della Via Sacra abbiamo molte notizie dettagliate, ma non è ancora stato stabilito con precisione il suo tragitto completo, che sicuramente si è modificato molto nel corso dei secoli, né la provenienza certa del termine "Sacra".

Lo storico Varrone ci informa che il nome sta a significare che la strada era utilizzata per le processioni sacre, mentre Festo aggiunge a questo anche l'episodio del patto sacro tra Romolo e Tito Tazio che, secondo la leggenda, si pensa sia avvenuto proprio in questa zona.




Un'altra versione attribuisce l'appellativo alla strada proprio perché il suo passaggio tocca molti luoghi di culto. I più importanti di Roma Antica, tra cui il tempiodi Giove Ottimo Massimo.


Anche se il percorso non è sicuramente completo, quello che oggi vediamo della Via Sacra è totalmente racchiuso nell'area del Foro Romano e comprende:

- l'Arco di Tito;
- La Basilica di Massenzio e il tempio del Divo Romolo alla sua destra;
- La Regia e il tempio del Divo Giulio alla sua sinistra;
- Il tempio di Antonino e Faustina;
- Il tempio di Vesta;
- L'Arco di Augusto (oggi solo due colonne rimaste);
- La Basilica Giulia;
- L'Arco di Tiberio;
- Passa sotto l'Arco di Settimio Severo, accanto alla Curia;
- Gira attorno al tempiodi Saturno, dove inizia il Clivio Capitolino, la strada che raggiunge il Campidoglio;
- Il tempio della Concordia e di Vespasiano;
- Termina davanti al tempiodi Giove Ottimo Massimo.

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6 ottobre 2009

Racconti - Il Primo Re

L'odore della carne che sfrigolava sulle braci, poste lungo le strade, si faceva sollevare dalla brezza calda per andare mescolarsi all'aroma del vino.
Illuminato dalla luce tremolante di alcune fiaccole, il re si alzò dal suo tavolo, anche se si trovava in posizione elevata rispetto alla folla grazie a un piccolo palco di legno, e passò in rassegna con lo sguardo chi si divertiva e festeggiava nel piazzale ai piedi delle mura, ignaro di ciò che l'avrebbe atteso di lì a poco.
Un uomo avanzò ciondolando, si fermò a pochi passi da lui e gli sorrise, mostrando una dentatura piuttosto sgangherata. «Salute a voi» disse. «La nuova città è uno spasso!» e sigillò la frase con un sonoro rutto che sembrava avergli rotto qualcosa nello stomaco, poi  vuotò la brocca in un sorso e abbracciò una ragazza di passaggio.
Romolo sorrise allo sconosciuto, ma non per il suo avanzare comico o per la sua lingua felpata dal vino, ma perché il piano stava funzionando a meraviglia.
Appoggiò la sua coppa sul tavolo e unì il suo applauso a quello della massa, proprio nel momento in cui una statua equestre di Nettuno veniva condotta fuori da Roma, attraverso la porta principale, e sistemata al centro del piazzale.
Poi contò mentalmente i partecipanti, fiero del fatto che la sua idea di istituire una festa si era rivelata molto più efficace della normale richiesta di alleanza inviata (ma non presa in considerazione) pochi giorni prima. Puntando sulla festa e offrendo cibo e vino, invece, aveva conquistato le simpatie dei Ceninensi, degli Antemnati, dei Crustumini e persino dei Sabini, che si erano mostrati i più diffidenti. Dopo quella sera, né lui, né i suoi uomini sarebbero stati considerati alla stregua di comuni e volgari malfattori o ladri di galline e, malgrado alcuni lo fossero davvero, sotto la sua guida anche loro avrebbero contribuito a creare qualcosa di immenso e di eterno. Di questo ne era sicuro: l'auspicio degli déi era stato a suo favore.
Una donna gli passò davanti in quel momento e con sguardo discreto lo destò dai pensieri, poi si voltò e continuò la sua passeggiata al fianco di alcune donne più anziane.
«Proculo, chi è quella ragazza?» chiese Romolo, voltandosi verso il suo amico Proculo Giulio.
«Non saprei» rispose questi, cercando di riconoscerla. «Ma posso scoprirlo subito, se vuoi.»
Romolo non rispose, ma gli diede il suo consenso con un cenno del capo. Poi si volse verso i commensali e sussurrò: «Siate pronti!»
Scese quindi dal piccolo palco in legno, fece alcuni passi e si avvicinò discretamente a uno dei suoi. L'uomo smise per un istante di fingersi ubriaco, e porse l'orecchio al suo sovrano.
«Tieni d'occhio quella donna» gli sussurrò. «Ovunque sia diretta.»
L'uomo assentì e si allontanò.
Proculo Giulio raggiunse l'amico e lo afferrò per un braccio. «Si chiama Ersilia. È una sabina» gli rivelò. «A quanto pare non è più giovanissima, ma non ha mai conosciuto un uomo.»
«Ne sei sicuro? E' da un po' di tempo che è lì con Ostilio e mi sembra siano molto in confidenza.»
«Così mi ha riferito una delle mie fonti.»
«Va bene, Proculo. Mi voglio fidare. Tieniti pronto» disse Romolo e tornò al palco, risalì la scaletta e si diresse verso il suo posto a capo tavola. Afferrò il mantello purpureo e diede una rapida occhiata alla folla. Gli occhi dei suoi uomini, sapientemente mimetizzati nella calca che assisteva all'inizio di uno spettacolo, erano tutti rivolti verso di lui. Strinse il mantello tra le mani e, consapevole che con quel gesto avrebbe contribuito a iniziare il cammino di Roma verso la conquista del mondo, se lo avvolse sulle spalle.
Era il segnale.
Centinaia di spade, come animate da una mente comune, apparvero da sotto gli abiti. Gli avversari, storditi dal vino e dalla sorpresa, accennarono una risposta, che però fu molto lenta rispetto al solito. Alcuni perirono immediatamente, altri cercarono di estrarre la loro arma, ma dovettero rinunciare per sempre al braccio che la impugnava. La confusione prevalse sulla ragione.
Romolo seguì con lo sguardo l'uomo a cui aveva ordinato di spiare Ersilia, sorridendo nel vederlo avanzare, farsi spazio tra i tumulti e raggiungerla. Poi si accigliò nel vedere Ersilia difendersi e cercare di resistere fino a che non fu costretta, come le altre, a seguire il romano fin dentro le mura della città.
A quel punto, vedendo che gli avversari cominciavano a insultare il suo popolo per aver oltraggiato il patto di ospitalità, il re scese e offrì il suo aiuto ai suoi uomini.
Si fece largo con la spada, e respinse alcuni Sabini, poi ordinò di rientrare tra le mura e, cacciati via i padri e i fratelli delle ragazze rapite fece chiudere il portone di ingresso.

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4 ottobre 2009

Un'immagine, zero parole.




Roma, Piazza della Repubblica

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Un'immagine, zero parole.



Tempio di Saturno, Foro Romano di Juan Salmoral per Panoramio.com

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3 ottobre 2009

Visita Roma insieme al tuo cane

Se hai deciso di passare qualche giorno a Roma, ma non sai quali alberghi potranno ospitare il tuo amico o i tuoi amici a quattro zampe, in questo post puoi trovare la soluzione.

Ecco la lista di alcuni alberghi di Roma che accettano anche i cani. L'elenco è aggiornato a Ottobre 2009, ma il mio consiglio è comunque di chiedere conferma del servizio in fase di prenotazione.


ZONA PIAZZA DI SPAGNA

HOTEL BERNINI BRISTOL *****
P.za Barberini (metro A) 23 Tel. 06.4883051 Fax 06.4824266 - reservationsbb@sinahotels.com
Sito Ufficiale
Le loro offerte speciali
Prenotazione On-line
Brochure Virtuale
Caratteristiche: Ospitano solo cani piccola e media taglia, educati e sorvegliati.

HOTEL VICTORIA ****
Via Campania 41 Tel. 06.473931 Fax 06.4871890 - info@hotelvictoriaroma.com
Sito Ufficiale
Caratteristiche: Ospitano solo cani piccola e media taglia, educati e sorvegliati.


ZONA TERMINI

HOTEL NIZZA ***
Via Massimo D'Azeglio 16 Tel. 06.4881061 Fax 06.4883459 - info@hotelnizzaroma.com
Sito Ufficiale
Offerte
Caratteristiche: Ospitano solo cani di piccola taglia.


HOTEL CONTILIA ***
Via P.pe Amedeo 81 Tel. 06.4466942 Fax 06.4466904 - info@hotelcontilia.com
Sito Ufficiale
Tariffe
Caratteristiche: Ospitano solo cani di piccola taglia

HOTEL KENNEDY ***
Via F. Turati 62/64 Tel. 06.4465373 Fax 06.4465417 - info@hotelkennedy.net
Sito Ufficiale
Prenotazione e Tariffe
Caratteristiche: Ospitano solo cani di piccola taglia


HOTEL TIRRENO ***
Via S. Martino ai Monti 18 Tel. 06.4880778 Fax 06.4884095 - info@hoteltirrenoroma.it
Sito Ufficiale
Tariffe e prenotazioni
Caratteristiche: Ospitano animali domestici senza problemi

HOTEL GABRIELLA ***
Via Palestro 88 Tel. 06.4450120 Fax 06.4450252 - info@gabriellahotel.it
Sito Ufficiale - Info, prezzi e servizi visibili sulla Home page
Caratteristiche: Proprietario amante degli animali e ospita cani di piccola taglia

HOTEL LUCIANI **
Via Milazzo 8 Tel. 06.491327 Fax 06.491327 - info@hotelluciani.it
Sito Ufficiale
Camere, tariffe e prenotazioni
Caratteristiche: Ospitano solo cani tranquilli

HOTEL SCOTT HOUSE **
Via Gioberti 30 Tel. 06.4465392 Fax 06.4464986 - info@scotthouse.com
Sito Ufficiale
Tariffe
Prenotazioni
Caratteristiche: Ospitano solo cani di piccola taglia

HOTEL SEILER **
Via Firenze 48 Tel. 06.485550 Fax 06.4880688 - info@hotelseiler.it
Sito Ufficiale
Tariffe
Prenotazioni
Caratteristiche: Ospitano solo cani educati e sorvegliati.


PERIFERIA DI ROMA

HOTEL CRISTOFORO COLOMBO ****
Via C. Colombo 710 Tel. 06.5921315 Fax 06.5913262
Sito Ufficiale
Info, tariffe e prenotazioni
Caratteristiche: Ospitano solo cani educati e sorvegliati

HOTEL BUENOS AIRES ***
Via Clitunno 9 Tel. 06.8554854 Fax 06.8415272 - info@hotelbuenosaires.it
Sito Ufficiale
Servizi e Prenotazioni
Caratteristiche: Ospitano solo cani di piccola taglia

HOTEL DELLE MUSE ***
Via T. Salvini 18 Tel. 06.8088333 Fax 06.8085749 - info@hoteldellemuse.com
Sito Ufficiale
Tariffe e Servizi
Prenotazioni
Caratteristiche: Proprietario amante degli animali e ospita cani e gatti

HOTEL MOTEL SALARIA ***
Via Salaria 1256 - Loc. Castel Giubileo Tel. 06.8889656 Fax 06.8887261 - info@motelsalaria.it
Sito Ufficiale
Tariffe e servizi
Prenotazioni
Caratteristiche: Proprietario amante degli animali e ospita cani tranquilli

HOTEL VILLA PORPORA **
Via N. Porpora 15 Tel. 06.8554521 Fax 06.8542433
Pagina Internet di riferimento per info e prenotazioni.
Caratteristiche: Proprietario amante degli animali e ospita cani tranquilli

Fammi sapere la tua opinione se deciderai di alloggiare presso una di queste strutture. Buon viaggio.

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2 ottobre 2009

Eventi consigliati dal Blog

Oggi ti propongo una serie di Eventi che renderanno ancora più interessante la tua voglia di scoprire Roma e ti daranno la possibilità di Visitare luoghi noti e meno noti che hanno contribuito a rendere la Città Eterna ancora più affascinante.

Musei Vaticani - Evento "Una Notte ai Musei"

Apertura straordinaria dei Musei Vaticani.
Tutti i venerdì di Settembre e Ottobre sarà possibile visitare la Cappella Sistina, le Stanze di Raffaello, le sale delle carte geografiche e tutto il resto anche dopo il tramonto, fino alle 23.00.

L'ultimo ingresso sarà possibile alle 21,30.
Obbligatoria la prenotazione on line, effettuabile a questo indirizzo.
Il costo del biglietto rimane invariato.
 
Mostra a Roma alla Galleria Borghese: Caravaggio - Bacon


Dal 1 Ottobre 2009 al 24 Gennaio 2010 le opere di Caravaggio e di Francis Bacon provenienti da tutti i musei del mondo saranno esposte alla Galleria Borghese, Piazzale del Museo Borghese 5, per un'esperienza irripetibile.
400 anni separano i due artisti, uniti invece da una comune grandezza di spirito e di senso artistico, capaci di tradurre i tormenti dell'anima e di un'epoca in opere di grande valore artistico per il mondo intero.

Divus Vespasianus. Il bimillenario dei Flavi

dal 27 marzo 2009 al 10 gennaio 2010 a Roma: Colosseo e Palatino
La mostra racconta le gesta degli imperatori flavi: di Vespasiano (69-79), del primogenito Tito (79-81) e del figlio minore Domiziano (81-96).
Info, orari e costi sul sito ufficiale della Soprintendenza ai Beni Culturali

Roma. La pittura di un Impero

Dal 24/09/2009 al 17/01/2010 a Roma - Scuderie del Quirinale
Dal paesaggio alla natura morta, dalla decorazione scenografica alla pittura popolare, dal ritratto al mito reinterpretato secondo la tradizione romana, la mostra svela tutti i temi della pittura antica di un periodo cruciale della storia di Roma, quello che va dal I secolo a.C. fino al V d.C.
Info sul sito ufficiale delle Scuderie del Quirinale

Tesori Nascosti dall’antica Ostia: i bronzi e gli ossi lavorati

Dal 26/09/2009 al 07/01/2010 a Ostia Antica
Piccoli oggetti di uso comune, quali strumenti chirurgici, ami, bilance chiavi, stili, coltelli,fusi, aghi e piccole bambole, vengono messi in mostra nel Nuovo Antiquarium Ostiense per illustrare aspetti poco noti della vita quotidiana.
Info sul sito ufficiale della Soprintendenza ai Beni Culturali


Archeodomani propone un'interessantissima serie di appuntamenti. "Un ricco calendario di visite guidate tra le meraviglie archeologiche e storico-artistiche di Roma. Le visite saranno realizzate da archeologi e storici dell’arte che, con cura e passione, vi proporranno un modo diverso per conoscere ed apprezzare la nostra città. Accanto ai luoghi storici, artistici ed archeologici famosi in tutto il mondo, infatti, una serie di percorsi "alternativi" si snoderanno tra le tradizioni, le storie, i quartieri e i personaggi che rendono Roma una città dalle anime infinite e sempre sorprendenti." Consulta qui il programma.

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1 ottobre 2009

Foto di Roma Antica su Flickr


Sbirciando tra le innumerevoli (più di 3 milioni) immagini caricate e condivise dagli utenti di Flicr, cè una raccolta in particolare che ho voluto segnalarti.

L'utente, che ha inserito nel Social Network moltissime foto che ritengo siano molto interessanti, si chiama Martin G. Conde e il suo album puoi guardarlo qui.

La raccolta, oltre a stupende immagini, contiene moltissime ricostruzioni, progetti e piantine di altrettante strutture archeologiche. Il mio consiglio è di visitarle.

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