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19 settembre 2009

Tutte le strade portano a Roma, Oggi come Ieri


"Tutte le strade portano a Roma"

Oggi come Ieri questo detto popolare contiene una grande verità: uno degli elementi che caratterizzò la magnificenza della struttura dell'Impero Romano fu proprio la presenza strategica delle strade.

La creazione delle prime vie fu, inizialmente, spontanea. Esse ricalcavano il tragitto che da Roma portava alle città vicine (per esempio, la via Ardeatina portava ad Ardea) o alle popolazioni vicine (Via Latina).
La necessità di spostare le truppe nelle regioni lontane appena conquistate, e offrire loro un facile accesso ai confini dell'Impero, spinse i Romani ed avviare, nel IV secolo a.C., la costruzione di nuove strade, lunghe e dritte, alle quali venne dato il nome dei magistrati che le avevano realizzate (per esempio la via Appia, costruita dal Appio Claudio nel 312 a.C. per raggiungere agilmente la Magna Grecia).

In poco tempo videro la luce le prime vie consolari: la via Appia, l'Aemilia, la Salaria, la Postumia e tante altre, fino a formare una rete stradale altamente organizzata. Esse, come dicevo prima, erano progettate per avere un percorso il più rettilineo possibile, anche se questo significava lasciare isolati i centri abitati più piccoli, raggiunti in seguito da strade secondarie.
In breve tempo, anche gli ostacoli presenti sul territorio (specchi d'acqua o colline) si sottomisero al passaggio delle strade grazie alla costruzione di ponti, viadotti e gallerie, anche di dimensioni considerevoli come, ad esempio, il ponte di Traiano sul Danubio, lungo più di 2,5 Km, la cui edificazione fu enfatizzata con un'effige sulle monete e sulla colonna Traiana.

Molte edificazioni sono tutt'ora praticabili, data l'elevata cura nella tecnica usata per costruirle (vedremo queste tecniche nei prossimi post)

La Rete raggiunse, al momento della massima espansione imperiale, la copertura di oltre 80.000 chilometri, ripartiti in 29 strade principali che da Roma raggiungevano ogni regione d'Italia e si spingevano fino ai confini dell'Impero, dalla Britannia alla Mesopotamia, dal Mar Caspio allo stretto di Gibilterra.
Ogni strada era dotata di pietre miliari, distanti un miglio l'una dall'altra, che indicavano la distanza da Roma e, più precisamente, dal miglio aureo posto nel Foro Romano, punto di partenza per tutte le strade (Clicca qui per vedere l'immagine dei resti del miglio aureo).

Sempre nel Foro Romano fu esposta una mappa in marmo di tutta la Rete che includeva le fontane, i posti di ristoro, i nomi delle città , i nomi delle tappe, i valichi ecc. Essa fu ricopiata in tante mappe su pergamena, ognuna per un particolare itinerario, che i viaggiatori potevano acquistare prima della partenza.

Di seguito l'elenco delle principali vie, in ordine alfabetico:

Via Appia: è la più antica delle vie consolari e, per questo motivo, era chiamata Regina Viarum (regina delle strade). Serviva per collegare Roma al porto di Brundisium (Brindisi), passando per la Campania e la Basilicata. Nel II secolo d.C. l'imperatore Traiano creò una deviazione alternativa, dando origine alla via Appia Traiana.

Via Aemilia: era la strada che allungava la via Flaminia verso Nord-Ovest. Essa congiungeva Ariminum (Rimini) con Placentia (Piacenza), passando per Caesena (Cesena), Forum Livi (Forlì), Bononia (Bologna), Mutina (Modena) e Parma. Fu fatta costruire dal console Marco Emilio Lepido.

Via Aurelia: era una strada costiera (lato mar Tirreno) che andava a Nord, fino all'attuale Francia: collegava l'Urbe con Vada Sabatia (Vado Ligure), attraverso Pisae (Pisa), Luca (Lucca) e Genua (Genova). Era un'antica via consolare iniziata alla metà del III secolo a.C. dal console Aurelio Cotta per collegare inizialmente Roma a Cerveteri, poi fu prolungata.

Via Capua-Rhegium: era una diramazione che dalla via Appia, all'altezza di Capua, proseguiva fino a Rhegium (Reggio Calabria), passando per Consentia (Cosenza) e Vibo Valentia.

Via Cassia: serviva a raggiungere il Nord Italia, passando attraverso Aretium (Arezzo), Florentia (Firenze), Pistoia, Luca (Lucca). Le origini della via Cassia sono incerte come piuttosto incerta parrebbe l'identificazione del personaggio che le diede il nome.

Via Clodia: collegava Roma a Saturnia.

Via Domitiana: era una diramazione che dalla Via Appia all'altezza di Sinuessa (Mondragone) giungeva fino a Neapolis (Napoli). Essa è stata la più grande strada costruita per opera dell'imperatore Domiziano nel 95 d.C.

Via Flaminia: univa Roma con Ariminium (Rimini), toccando Fanum Fortunae (Fano). Fu fatta costruire attorno all'anno 220 a.C. dal console Caio Fliaminio

Via Popilia-Annia: altra diramazione della via Flaminia, verso Nord-Est: partiva da Ariminum (Rimini) passando per Rabenna (Ravenna), Atria (Adria), Patavium (Padova), Altinum (Altino), Aquileia, Tergeste (Trieste).

Via Postumia: passando per la Pianura Padana univa Genua (Genova) con Aquileia, attraversando Cremona, Verona, Vicentia (Vicenza). Fu fatta costruire nel 148 a.C. dal console Postumio Albino.

Via Salaria: nasce come strada dal tragitto percorso per trasportare un'importante materia prima, il sale. Essa partiva da Roma e giungeva fino Castrum Truentinum (Porto d'Ascoli), passando per Reate (Rieti) e Asculum (Ascoli).

Via Valeria: era una via che congiungeva Messina a Siracusa.




Cliccando qui è possibile vedere quali strade partivano da Roma.

Cliccando qui è visibile la cartina delle principali strade d'Italia.

Cliccando qui è disponibile una mappa di tutto l'Impero alla sua massima espansione, sotto il comando dell'imperatore Traiano.

Nei prossimi post, dedicati alle strade romane, racconterò come erano costruite, come erano utilizzate e tante altre curiosità. Non perderli e abbonati gratuitamente ai feed.

Davide Corvaglia

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