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31 dicembre 2009

Conoscere Roma: Storia del Capodanno


Come per il 25 dicembre, giorno in cui a Roma si festeggiava il Sol Invictus, anche il Capodanno proviene da una tradizione molto antica. E anche questa festa, in parte, la dobbiamo a Giulio Cesare.

Partiamo dall'inizio. Il nome dato al primo mese dell'anno, gennaio (da januarius), deriva dal nome di uno degli dei più importanti della storia di Roma: Giano.


Chiamato anche Giano Bifronte, perché raffigurato con due facce rivolte in direzioni opposte (quella da vecchio rivolta idealmente al passato, quella giovanile rivolta al futuro), egli rappresentava il cambiamento, il passaggio dal vecchio al nuovo e fu uno dei più venerati déi pagani. Il tempio a lui dedicato era costituito da un arco e una porta (spalancata quando Roma era in guerra, ma serrata in tempo di pace), proprio per rappresentare il passaggio verso qualcosa di nuovo.

Svetonio scrisse: "... il tempio di Giano Quirino che, dalla fondazione di Roma, non era stato chiuso che due volte, sotto il principato di Augusto fu chiuso tre volte, in uno spazio di tempo molto più breve, poiché la pace fu stabilita in terra e in mare...".  "...Nerone portò al Campidoglio una corona di lauro e chiuse il tempio di Giano Bifronte, come se non rimanesse da fare più nessuna guerra". 

Secondo la tradizione, a introdurre il mese di gennaio fu proprio il secondo re di Roma, Numa Pompilio, ma fu soltanto nel 46 a.C. (anno che fu allungato di circa 70 giorni per far quadrare i conti) , con la riforma di Giulio Cesare, che il primo gennaio cominciò a essere considerato, nel nuovo calendario giuliano, il primo giorno dell'anno.

Anche se la vita contadina non era in piena attività a gennaio, i romani si recavano lo stesso al lavoro, come augurio di un anno attivo e prospero. Forse il famoso detto: "Chi fa qualcosa a Capodanno, la fa tutto l'anno" deriva proprio da qui.

Il primo di gennaio i Romani organizzavano pranzi e banchetti con gli amici e, per tradizione, si scambiavano vasi con miele, datteri e fichi, il tutto accompagnato da ramoscelli d’alloro (le strenne, che venivano asportati da un boschetto sulla via Sacra dedicato alla dea sabina Strenia) come augurio di fortuna e felicità.

Nel Medioevo molti paesi europei usavano il Calendario Giuliano, ma vi era un'ampia varietà di date che indicavano il momento iniziale dell'anno. Tra queste per esempio il 1 marzo (Roma repubblicana e Venezia, avvio della primavera), 25 marzo (Firenze, Annunciazione del Signore) o il 25 dicembre (Italia Meridionale, Natale).
Solo con l'adozione universale del calendario gregoriano (dal nome di papa Gregorio XIII, che lo ideò nel 1582), divenne di uso comune festeggiare il Capodanno il 1 di gennaio.

BUON 2010!

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25 dicembre 2009

BUON NATALE



AB URBE CONDITA BLOG augura a tutti uno splendido NATALE!

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9 dicembre 2009

Inaugurato a Roma il MAXXI - il Museo delle arti del XXI secolo

Dopo 10 anni di lavoro e 150 milioni di euro investiti, apre a Roma il fantastico MAXXI, il Museo delle Arti del XXI secolo con i suoi 30 mila mq di esposizione.


Sul sito ufficiale, maxxi.beniculturali.it, si può leggere:
Il MAXXI ha la missione di promuovere l'arte e l'architettura del XXI secolo e di raccogliere le testimonianze artistiche della creatività contemporanea per conservarle, studiarle e metterle a disposizione del pubblico.
Il MAXXI intende costituire un riferimento nazionale per le istituzioni pubbliche e private operanti in Italia e all'estero, così come per gli artisti, gli architetti e il pubblico più vasto, con un lavoro approfondito di valutazione del presente che delineerà un quadro in costante aggiornamento sullo sviluppo delle arti e dell'architettura del XXI secolo.
Nel MAXXI risiedono due istituzioni museali, il MAXXI architettura e il MAXXI arte, che avranno in comune spazi e risorse per le attività.
Il museo accoglierà quindi opere d'arte contemporanea in varie mostre temporanee. La progettista, Zaha Hadid, che ha conseguito il Premio Nobel per l'Architettura, ha puntato sulla fluidità delle forme e dei volumi.
 
 
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7 dicembre 2009

Itinerario: Le Piazze di Roma - 2a parte

Continua oggi la serie di due post dedicati alle favolose Piazze Romane.

L'itinerario di oggi comprende:

Piazza San Pietro
Piazza Farnese
Campo de' Fiori
Largo di Torre Argentina
Piazza del Gesù
Piazza Venezia
Piazza del Campidoglio
Piazza Bocca della Verità


Visualizzazione ingrandita della mappa

Prendi la Metro A e scendi alla fermata Ottaviano per raggiungere la prima piazza del nostro itinerario, Piazza San Pietro.

PIAZZA SAN PIETRO

Una delle mete più gettonate da milioni di visitatori e fedeli, la piazza si trova proprio davanti alla Basilica di San Pietro, fatta costruire in onore del primo papa.
Il colonnato ellittico che delimita la piazza è stato pogettato dal Bernini e, proprio nel centro è stato posto un altro dei più grandi obelischi di Roma. Piazza San Pietro, pur trovandosi nel centro storico di Roma, a ovest del Tevere, fa parte dello stato della Città del Vaticano.

PIAZZA FARNESE
Prende il nome dal Palazzo Farnese, che diventò sede dell'Ambasciata francese nel 1874, nonché della Ecole française de Rome l'anno successivo, e che fu realizzato da Sangallo e Michelangelo.
Nel 2000, in occasione del Giubileo, la facciata in mattoni e travertino subì un importante restauro.
Ai lati della piazza si possono trovare due vasche di granito, prelevato nelle Terme di Caracalla, ornate dai gigli della famiglia dei Farnese.
Un altro importante edificio è la chiesa di Santa Brigida che sorge là dove la santa morì nel 1373

CAMPO DE' FIORI
Unica piazza romana sprovvista di chiese, Campo de' Fiori accoglie dal 1869 un particolare mercato rionale di alimentari. La sera si popola invece di gente, che si riunisce davanti ai molti bar e ristoranti che circondano la piazza.
Anticamente, invece, era un luogo ospitante le corse di cavalli e le esecuzioni capitali. Al centro, nfatti, si può ammirare la statua in bronzo del filosofo Giordano Bruno, condannato a morte per eresia e bruciato vivo nel febbraio del 1600, proprio dove sorge il monumento alla sua memoria

LARGO DI TORRE ARGENTINA
La piazza, costruita nell'area dove anticamente vi era il Campo Marzio, ospita quattro templi risalenti all'era repubblicana. Ai margini della piazza, invece, troviamo il Teatro Argentina che nel 1816 ospitò la prima rappresentazione del Barbiere di Siviglia di Rossini.
Questa zona è anche famosa per una delle vicende più importanti della Storia di Roma. Il 15 marzo del 44 a.C., nella Curia, fu assassinato Giulio Cesare.

PIAZZA DEL GESU'
Prende il nome dall'omonima chiesa. Per molti anni, il palazzo che si affaccia sulla piazza è stato la sede della vecchia Democrazia Cristiana.
Nella foto, la facciata della Chiesa del Gesù.

PIAZZA VENEZIA
Questa piazza è una della più importanti e visitate di Roma. Si trova ai piedi del Campidoglio e in essa si immettono due importanti strade, via del Corso e via dei Fori Imperiali.
Passando per la piazza l'attenzione viene subito rapita dall'enorme e imponente monumento dedicato a Vittorio Emanuele II e eretto agli inizi del novecento, su progetto di Giuseppe Sacconi.
Il vittoriano ospita anche l'Altare della Patria, nel quale è conservata la salma del Milite Ignoto, tumulata al suo interno il 4 novembre del 1921.
Sul lato ovest troviamo invece Palazzo Venezia, che fu per un breve periodo palazzo papale e poi dal 1564 al 1797 fu sede della rappresentanza della Repubblica Serenissima presso lo Stato della Chiesa. Nel 1929 divenne sede ufficiale del capo del governo e dal suo balcone si affacciava e teneva i suoi discorsi Benito Mussolini. Negli ultimi anni, invece, è adibito a Museo.

PIAZZA DEL CAMPIDOGLIO
La piazza sorge sull'omonimo colle ed è limitata dal Palazzo Senatorio, dal Palazzo dei Conservatori e dal Palazzo Nuovo.
Progettata da Michelangelo, che disegnò la stella a dodici punte che adorna la pavimentazione, ospita, al centro, una copia della statua equestre dell'imperatore filosofo Marco Aurelio. L'originale è invece conservata nei Musei Capitolini, sotto una grande volta di cristallo.

PIAZZA BOCCA DELLA VERITA'
La piazza, che sorge nell'antica area del Foro Boario, prende il nome da un antico mascherone di epoca romana, collocato nel portico di una antica chiesa del VI secolo, la chiesa di Santa Maria in Cosmedin.
Il famoso faccione con la bocca aperta (probabilmente un'antica fontana o un chiusino della Cloaca Maxima) è protagonista di numerose leggende e storie.
Oltre alla chiesa, nella piazza sono presenti due antichi templi romani: il Tempio di Ercole Vincitore ed il Tempio di Portuno.




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5 dicembre 2009

Interpretazione teatrale di Servio Tullio, il sesto re di Roma

Questa volta vi propongo una versione comica della Storia di Roma, precisamente sul sesto re di Roma Servio Tullio, non con Gigi Proietti, ma con altri due grandi attori: Gianfranco Lacchi e Gianluigi Pizzetti.



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3 dicembre 2009

Storia in Pillole: Servio Tullio, il sesto re di Roma

Servio Tullio, di origini molto povere (il suo nome deriva infatti dalla parola “servo”), fu incoronato come sesto re di Roma grazie all'astuzia di Tanaquil, moglie del re Tarquinio Prisco.

Infatti, quando Tarquinio Prisco fu ucciso nel 578 a.C. in una congiura, la sua vedova fece in modo di tenere nascosta la notizia, dicendo che il marito era in realtà in gravi condizioni di salute e che, fino alla sua guarigione, il sostituto sarebbe stato Servio Tullio perché aveva visto nel ragazzo grandi doti di reggente.
Quando, passato un po' di tempo, Servio si fu integrato perfettamente nel suo ruolo di regnante, Tanaquil comunicò la morte del marito.

Servio Tullio è ricordato per alcune sue importanti riforme. Innanzitutto, estese la possibilità di entrare a far parte dell'esercito anche ai plebei, anche se questo causò una dura reazione dei patrizi, che vedevano sfumare alcuni dei loro privilegi importanti.

Poi riuscì a espandere i domini della Città, includendo i territori di quelle vicine, come Tarquinia, Cere e Velo. Infine suddivise le tribù romane per luogo di appartenenza (Suburbana, Palatina, Esquilina, Collina) e non per le loro origini, omogeneizzando definitivamente la popolazione e semplificando le operazioni di censimento e amministrative.

Essendo anche lui molto attento all'aspetto religioso del suo regno, fece edificare un Tempio alla dea Fortuna e un Tempio a Diana.

Servio Tullio fu ucciso nel 539 dal suo successore, Tarquinio il superbo, che ebbe come complice la seconda moglie Tullia Minore, figlia minore di Servio; si tramanda infatti che Tarquinio, dopo aver provocato il re, gettasse questo giù dalle scale della Curia; il sovrano, ferito ma non ancora morto, fu ucciso dalla figlia, che gli passò sopra con un carro trainato da cavalli mentre cercava di scappare dal foro.


Su Wikipedia si può leggere anche che:

Secondo un'antica tradizione la figura di Servio Tullio si identifica con quella di Mastarna, alleato di Celio Vibenna (o Vivenna), entrambi condottieri etruschi impegnati in spedizioni di conquista in Etruria e nei territori circostanti, e rifugiatisi, al termine di alterne vicende belliche, sul Monte Celio a Roma. Mastarna avrebbe poi ottenuto il regno e cambiato il proprio nome etrusco, assumendo quello latino di Servio Tullio. Questa versione dei fatti fu oggetto anche di un famoso discorso al Senato dell'imperatore etruscologo Claudio (riportato nelle tavole di bronzo di Lione).

Affresco dalla Tomba François di Vulci raffigurante la liberazione di Celio Vibenna; il personaggio a sinistra è Macstarna, poi re di Roma col nome di Servio Tullio.Gli storici, al di là degli aspetti leggendari del racconto, non escludono che possa avere qualche fondamento di verità, e portano a sostegno di questa ipotesi anche i famosi affreschi della Tomba François di Vulci che rappresentano in modo sorprendentemente realistico questo ciclo di racconti epici.

Si può tuttavia giungere anche alla conclusione che il nome Mastarna (Macstrna) fosse soltanto il titolo con il quale Servio Tullio veniva chiamato in battaglia: non sarebbe impossibile infatti intravedere nella parola mastarna la radice di magister ("maestro"), cioè, in questo caso, magister maximus della legione romana. Secondo Massimo Pallottino (Origini e storia primitiva di Roma) Mastarna sarebbe il "servitore" di Celio Vibenna (Caile Vipinas), perché il suffisso -na indica appartenenza; quindi Macstrna sarebbe "appartenente al magister" (macstr = magister). Dopo la conquista di Roma e la morte di Celio Vibenna, Mastarna entrò in contrasto con Aulo Vibenna, fratello di Celio, e infine lo uccise, restando unico padrone della città.

 

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