Imperatore Marco Ulpio Nerva Traiano
Traiano nacque il 18 settembre del 53 e divenne imperatore a 45 anni.
Grande soldato, dotato di resistenza fisica e privo di sottigliezze intellettuali, da ragazzo si distinse nella sua legione, distaccata sul confine con il Reno.
Nominato Imperatore, non si recò subito a Roma, ma rimase ancora due anni presso il Reno, conscio di dover risolvere una complicata situazione che si stava creando in quella provincia.
Arrivò a Roma nel 99, entrando in città a piedi, ma fu accolto ancora con più vigore dal popolo che, pur apprezzando la sfarzosità delle marce trionfali, amava le dimostrazioni di semplicità.
La sua guardia del corpo personale era costituita da compagni che avevano combattuto con lui in Germania, visto che non si fidava della fedeltà dei pretoriani.
Si appoggiò al Senato per le funzioni governative, assegnando ai patres conscripti i domini romani.
Per tamponare la crisi, che in quegli anni attanagliava lo Stato, fece dei sacrifici personali, segliendo come dimora un piccolo palazzo e mettendo mano alle casse imperiali e vendendo alcune proprietà che negli anni si erano accumulate.
Nel marzo del 101 lasciò l'Urbe per attaccare i Daci, temendo una loro invasione nella Mesia attraverso il Danubio ghiacciato.
Nello stesso anno, con la morte del re Agrippa II, il regno dei Nabatei entrò a far parte della regione romana in Giudea. Il collegamento tra l'Egitto e l'Arabia era così stabilito e tutto il Mediterraneo fu da quel momento in mano ai Romani, i quali lo considerarono "un lago privato", conferendogli il titolo di "mare Nostrum".
Nello stesso anno, con la morte del re Agrippa II, il regno dei Nabatei entrò a far parte della regione romana in Giudea. Il collegamento tra l'Egitto e l'Arabia era così stabilito e tutto il Mediterraneo fu da quel momento in mano ai Romani, i quali lo considerarono "un lago privato", conferendogli il titolo di "mare Nostrum".
Traiano si assicurò, in questo modo, una base sicura per una campagna contro i Parti e passò all'azione, senza aspettare una casus belli, preferendo l'uso delle armi alle vie diplomatiche.
Vista la complessità delle strategie di conquista di Traiano, ho deciso di dedicargli un post di approfondimento, disponibile prossimamente, in cui racconterò come si svolse ogni battaglia. Per il momento ci basta sapere quali fossero i due obiettivi principali di Traiano: la Dacia e la Partia.
L'impero, sotto il comando di Traiano raggiunse la massima espansione (mappa). Le gesta militari e politiche sono state impresse per sempre nella famosa colonna traiana, innalzata nei mercati traianei, in via dei fori imperiali.
Morì a Selinunte, in Cilicia, nel 116 mentre organizzava l'ennesima campagna contro i Parti.
Le sue ceneri vennero raccolte in un'urna d'oro, posta dentro la Colonna Traiana (nella foto), derogando all'antica legge che impediva le sepolture all'interno del perimetro cittadino. L'urna venne in seguito trafugata durante le invasioni barbariche, e se ne persero le tracce, essendo stata presumibilmente fusa.
Dalla sua morte, e per tutta la durata dell'Impero Romano, compreso quello Bizantino, ogni nuovo Imperatore veniva salutato dal Senato con l'augurio: "possa tu essere più fortunato di Augusto e migliore di Traiano "(Felicior Augusto, melior Traiano).
In epoca medievale, si diffuse la leggenda secondo la quale papa Gregorio Magno, colpito dalla bontà dell'Imperatore, avrebbe ottenuto da Dio la sua resurrezione per il tempo necessario ad impartirgli il battesimo. Dante riporta questa leggenda nella Divina Commedia, ponendo Traiano in Paradiso, nel Cielo di Giove, e precisamente fra i sei spiriti giusti che formano l'occhio dell'aquila mistica.
Il suo titolo completo fu IMPERATOR • CAESAR • DIVI • NERVAE • FILIVS • MARCVS • VLPIVS • NERVA • TRAIANVS • OPTIMVS • AVGVSTVS • FORTISSIMVS • PRINCEPS • GERMANICVS • DACICVS • PARTHICVS • MAXIMVS e la sua reputazione di uomo risoluto, semplice e umile è rimasta intatta fino a oggi.
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