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25 settembre 2009

I fantasmi a Roma

Roma, nonostante i suoi 3000 anni di Storia, non vanta una tradizione di spettri e apparizioni varie come può farlo, ad esempio, una città come Torino.

Tuttavia, alcuni spiriti famosi, a volte anche bizzarri, popolerebbero la Città Eterna e, già nel medioevo, il Colosseo fu lo scenario di alcune apparizioni. Considerato una delle porte degli inferi, si pensava che nella sua valle si aggirassero le anime di chi aveva perso la vita nell'Anfiteatro. Qualche anno fa, addirittura, alcuni turisti giurarono di aver visto alcune bestie spettrali aggirarsi all'interno dei cancelli di sicurezza.

Nel Campo Marzio qualcuno sostiene che a mezzanotte si darebbero appuntamento tutti gli spiriti buoni.

Ma vediamo di seguito le apparizioni romane più famose.

Una delle più antiche"anime senza pace" è senza dubbio quella di Messalina, moglie dell'imperatore Claudio (regno 41-54 d.C.), che vagherebbe all'alba sul Colle Oppio in cerca ancora di avventura, vista la sua propensione di cercarne quando era ancora in vita.

Poi c'è Berenice, amante di Tito (regno 79-81 d.C), accusata in vita di stregoneria, che apparirebbe presso il Portico d'Ottavia proprio per cercare l'anima del suo amato imperatore.

Parrebbe invece che il fantasma di Beatrice Cenci appaia sul Ponte s. Angelo, davanti a Castel s.Angelo, tenendo tra le mani la sua testa. Beatrice fu infatti giustiziata con l’accusa di parricidio, ma considerata in seguito una sorta di eroina popolare.

Il fantasma di Donna Olimpia Pamphilij, moglie di Pamphilio Pamphilj e cognata di papa Innocenzo X, ama spaventare con la sua carrozza trainata da cavalli neri chi passeggia in Piazza Navona di notte. I Romani hanno sempre odiato la donna, tanto da soprannominarla "la papessa", o anche "la Pimpaccia di piazza Navona", e a lei hanno dedicato una celebre pasquinata:

"Chi dice donna, dice danno,
chi dice femmina, dice malann
chi dice Olimpia Maidalchina,
dice donna, danno e rovina."

Il marchese Luca de Marchettis, morto suicida nel '700 dopo essersi gettato dalla finestra della sua villa, apparirebbe ancora nella zona del Monteverde. Alcuni sostengono che dalla villa, oggi deserta e completamente coperta da piante rampicanti e erbacce, provengano rumori o si vedano dei bagliori di luce di notte. Molte volte si sentirebbe il tonfo della caduta che gli fu fatale.

Mastro Titta, il celeberrimo boia di Roma che eseguì oltre 500 condanne a morte tra il XVII e il XIX secolo (tra cui quella di Targhini e Montanari) in quasi 70 anni di carriera, pare che ami aggirarsi la mattina presto (l’ora delle esecuzioni), con il suo tabarro rosso, davanti alla chiesa di s. Maria in Cosmedin, a Piazza del Popolo, a Piazza di Ponte s. Angelo (luoghi dove avvenivano le esecuzioni) offrendo del tabacco ai visitatori, come faceva con i condannati che stava per giustiziare.

Inoltre, c'è la possibilità di incontrare il fantasma del poeta britannico Keats, deceduto nel 1821 a soli 26 anni di tubercolosi, nella casa in cui abitò prima della sua morte. L'abitazione, ora museo dedicato a lui e a Shelley, è in Piazza di Spagna al numero 26.

Più recente è infine il fantasma del re Umberto I, ucciso a Monza nel 1900 e sepolto all'interno del Pantheon insieme a Vittorio Emanuele II e Raffaello Sanzio. Pare che la sua anima si mostri, di tanto in tanto, proprio all'interno del Pantheon. Famosa è la sua apparizione del 1930, quando affidò un messaggio segreto a un carabiniere di guardia alla sua tomba.
Il contenuto del messaggio non è mai stato rivelato.

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