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7 novembre 2009

Monumenti del Foro Romano: La Curia

Curia Proseguendo sulla via Sacra, oltre il tempio di Antonino e Faustina e la Basilica Emilia, ci troviamo di fronte a un edificio conservato piuttosto bene, nonostante il passare dei secoli: La Curia Romana. La Curia rappresentava la sede del Senato Romano e la tradizione attribuisce la fondazione della stessa a Tullo Ostilio, dal quale prese il nome di Curia Hostilia.

In principio però, la sua posizione non era quella odierna, ma fu trasferita nell’edificio attuale da Giulio Cesare e la sua morte nel 44 a.C. fece in modo che i lavori venissero sospesi, che alla Curia venisse dato il nome di Curia Iulia e che la sua costruzione fosse finita nel 29 a.C. dall’imperatore Augusto.
Fu distrutta e restaurata più volte: per l’incendio del 64 d.C. (restaurata poi da Domiziano nel 94) e per l’incendio del 283 d.C. (restaurata poi da Diocleziano nel 303). A questi lavori risale la struttura visibile oggi, anche se nel 630 d.C. Onorio I la trasformò nella Chiesa di Sant’Adriano, demolita poi negli anni ‘30 per portare alla luce l’edificio.

La Curia è a pianta rettangolare, e misura 21 metri di altezza, 27 di lunghezza e 18 di larghezza come previsto dal canone di Vitruvio per le curie. La copertura in legno che si vede adesso è  moderna. In passato era invece a travature piane.curia interno

La pavimentazione è stata  ricostruita parzialmente con marmi antichi, secondo la disposizione di epoca dioclezianea, come pure la decorazione architettonica delle pareti, scandita da nicchie che ospitavano statue, inquadrate da colonnine su mensole. Le pitture bizantine invece, visibili sulla facciata opposta, risalgono alla trasformazione in chiesa. L'aula è divisa in tre settori, con a destra e sinistra tre gradini larghi e bassi, dove erano collocati i circa trecento seggi per i senatori. Sulla parete di fondo, tra le due porte, è ancora visibile il basamento per la presidenza, dove è collocata anche la base della statua della Vittoria, sulla quale i senatori giuravano fedeltà alla Repubblica.

Curia interni2 I due rilievi esposti all’interno della Curia, alla destra di chi vi entra, non appartengono all’edificio, ma sono stati ritrovati al centro del Foro. Essi vengono chiamati plutei o anaglifi di Traiano e, molto probabilmente, appartenevano a una tribuna eretta al posto della statua equestre di Domiziano e illustrano scene risalenti al principato di Traiano: quella di sinistra una Scena del condono dei debiti ai cittadini (incompleto), mentre quello di destra ha L'istituzione degli "alimenta" (i prestiti agricoli a basso interesse per il sostentamento dei fanciulli poveri). Vi si riconosce in entrambe la statua di Marsia accanto alla Ficus navia, già centro della piazza, e il lato meridionale della medesima. In quello di sinistra si vedono (da destra) i Rostri, il tempio di Vespasiano e Tito (con l'ordine corinzio), un arco, forse del Tabularium, il Tempio di Saturno (ionico), il vuoto del Vicus Iugarius e le arcate della basilica Giulia. In quello di destra si vedono invece la continuazione della basilica Giulia, l'arco di Augusto, i Rostri del tempio del Divo Giulio; l'imperatore è raffigurato davanti alla basilica Giulia seduto su un podio, forse lo stesso dal quale provvengono i rilievi. Sul rovescio di entrambi sono raffigurati gli animali sacrificali delle solennità romane: maiale, pecora e toro.

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