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14 settembre 2009

Roma Docet: Come raggiungere i propri obiettivi


"Ignoranti quem portum petat nullus suus ventus est." (da Lettere a Lucilio, lettera 71; 1975, pp. 458-459).
Letteralmente, "Nessun vento è favorevole per il marinaio che non sa a quale porto vuol approdare."
La citazione mi offre lo spunto, oggi, di parlare di Obiettivi, di come stabilirli e cosa fare per raggiungerli
Andando per tentativi, o senza una meta chiara, da qualche parte si arriva, ma non sempre è la destinazione che si desidera. Una nave che si lascia trasportare dalle correnti, prima o poi potrebbe arrivare in un porto, ma il rischio di andare a infrangersi contro una scogliera è molto alto.
C'è chi pensa che il destino scelga per noi e che tutto quello che ci capita accade per uno scopo o un disegno più grande di noi. Io condivido questo pensiero, ma in parte: forse c'è davvero qualcosa che guida la nostra vita, ma siamo noi che, in base alle decisioni che prendiamo, anche le più banali, a guidare il nostro destino perché, se abbiamo bene in mente dove vogliamo arrivare, siamo come quel marinaio che conosce bene la propria rotta. Forse durante il viaggio potrà incontrare tempeste, maremoti, correnti contrarie, ma se conosce bene la sua destinazione non dovrà fare altro che correggere la propria rotta, agendo correttamente sul timone.

La prima cosa da fare è quindi stabilire il proprio obiettivo e, successivamente, progettare un piano d'azione adeguato. Oggi vedremo la prima parte e, per stabilire il nostro obiettivo, dobbiamo valutare due cose, scrivendole su un foglio di carta:

- analizzare lo stato presente delle cose
- immaginare lo stato desiderato
Viste quali sono le differenze, cominciamo a mettere per iscritto il nostro obiettivo, considerando queste caratteristiche:

Specifico
Misurabile
Attuabile
Responsabilizzante
Temporalmente definito


SPECIFICO. Nello stabilire l'obiettivo, in realtà, stiamo dando istruzioni alla nostra mente che, ligia al dovere e perfetta, si applicherà per raggiungerlo prima di noi. Quindi, più precisi saremo nel descrivere il nostro obiettivo, più la nostra mente saprà come attivarsi maniera efficiente:

- Esempio sbagliato: "Voglio dimagrire" (obiettivo vago)
- Esempio corretto: "Voglio arrivare a pesare tot chili" (obiettivo specifico)
Importantissimo, l'obiettivo deve essere espresso in positivo e diventa più efficace se immaginiamo come ci sentiremo al suo raggiungimento.


MISURABILE. L'obiettivo deve essere misurabile perché è necessario, di tanto in tanto, verificare l'andamento del nostro piano d'azione, per apportare le modifiche necessarie, e sapere come procede rispetto al traguardo:

- Esempio sbagliato: "Voglio dimagrire" (obiettivo vago)
- Esempio corretto: "Voglio arrivare a pesare 60 chili, partendo da 65" (obiettivo specifico, misurabile)



ATTUABILE e RESPONSABILIZZANTE. Qui aggiungerei anche motivante e ambizioso. La nostra motivazione influisce tantissimo nel raggiungimento del nostro obiettivo. Se l'obiettivo posto è molto facile, rischia di essere poco stimolante e sottovalutato: non saremo molto coinvolti nell'impresa.
L'obiettivo deve essere perciò stimolante e in grado, una volta raggiunto, di influire positivamente sulla nostra motivazione personale, senza esagerare nell'altro senso e porsi obiettivi irraggiungibili.

In sintesi: raggiungere un obiettivo col giusto impegno. Quelli troppo difficili rischiano di demotivare, quelli troppo semplici abbassano l’autostima.

- Esempio sbagliato: "Voglio dimagrire 30 chili in 1 settimana" (obiettivo specifico ma non attuabile)
- Esempio corretto: "Voglio arrivare a pesare 60 chili, partendo da 65" (obiettivo specifico, misurabile e attuabile)

TEMPORALMENTE DEFINITO. È fondamentale che ci sia un piano d'azione e una data entro la quale raggiungere l'obiettivo. La data deve essere scritta nel momento in cui lo si stabilisce. Se per dimagrire 5 chili (per tenere l'esempio di prima) ti servono 2 settimane, e il raggiungere questo obiettivo ti motiva, allora scrivi la data di inizio e quella finale:

- Esempio sbagliato: "Voglio dimagrire" (obiettivo vago)
- Esempio corretto: "Voglio arrivare a pesare 60 chili, partendo da 65, in 2 settimane"

L'ultimo esempio è quello di un obiettivo formulato correttamente: è Specifico, è Misurabile, è Attuabile, è Responsabilizzante ed è Temporalmente definito, quindi è un obiettivo S.M.A.R.T.


In questo modo gli ottimi pianificatori della propria attività, riescono anche a prevedere le difficoltà a cui andranno incontro e si preparano ad affrontarle in modo adeguato:
"Nessun vento è favorevole per chi non sa dove andare.
Ma per noi che sappiamo,anche la brezza sarà preziosa." R.M.RILKE



Il "come fare per" raggiungere l'obiettivo lo vedremo nella prossima puntata di Roma Docet.


Davide Corvaglia
(Immagine photobucket.com :By Nico31)
***
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2 commenti:

Anonimo,  15/09/09, 12:12  

sono d'accordissimo!!!nulla di più giusto!!!!!!!!!siamo noi che con le nostre azioni decidiamo dove e come andarci!!!!gli ostacoli non dovrebbero essere visti come delle difficoltà, ma come delle opportunità di crescita perchè è dalle cose difficili che si impara e si fa esperienza!!se fosse tutto facile probabilmente avremmo la maturità di un bambino di 8 anni!!

davidecorvaglia 15/09/09, 12:34  

Esatto, sono d'accordo. Seguiranno altri post su questo argomento. Spero ti piaceranno allo stesso modo.

(Tramite Facebook, ho saputo che il commento è stato lasciato da Katia. Grazie Katy)

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