Roma Docet: la Perseveranza #2
Per ampliare l'argomento trattato nel post del 31 agosto, in cui si parlava di come considerare la perseveranza in vista del raggiungimento di un obiettivo, o del miglioramento personale, prendo spunto da una frase che ho letto qualche giorno fa sul famoso "L'arte di amare" del poeta Ovidio.
Quando ho letto, nel primo libro, che:
nulla è più duro di una rupe, nulla
mi son detto: "Ecco un'immagine adatta al tema della perseveranza".
è più molle dell'onda; e tuttaviamorbida l'onda scava anche la rupe. (Ars Amatoria, Libro I, 713-715)
E, infatti, l'immagine descritta da Ovidio è molto potente, più efficace di molti lunghi discorsi.
Un onda forte, improvvisa, ma isolata, lava e sommerge uno scoglio con potenza, ma non fa altro che bagnarlo senza intaccare minimamente la sua superficie. Così come potrebbe essere l'entusiasmo effimero di intraprendere qualsiasi attività che poi si spegne come un fuoco di paglia, quando a esso non è associata una forte motivazione o un costante impegno. O, ancora, quando l'obiettivo non è formulato nel modo corretto e la direzione intrapresa non è quella desiderata.
Diversamente, quando l'onda colpisce lo scoglio, anche senza troppa forza, con una tenacia che non viene mai meno, riesce a scavare la superficie e modificare completamente la struttura, nonostante le difficoltà presentate dalla durezza della pietra.
Ovidio usa questa immagine per descrivere la costanza che un uomo deve avere quando vuole conquistare una donna (il primo libro, infatti, è incentrato completamente su questo), ma credo che ognuno possa trarne insegnamento per qualsiasi area della sua vita.
Che ne pensi? Lasciami un commento.
A presto,
Davide Corvaglia
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