Auguri, Italia
17 marzo 1861, nasce l'Italia. A Torino, Vittorio Emanuele II viene incoronato Re d'Italia.
Da questo momento, è Torino a essere la capitale del nuovo Regno unificato, poi lo diverrà Firenze. Roma appartiene ancora allo Stato Pontificio, che sarà costretto a cedere il 20 settembre 1870, quando i bersaglieri, sotto la guida di Cadorna, entrarono nella città, conquistandola. L'episodio è famoso come "La breccia di Porta Pia".
« La nostra stella, o Signori, ve lo dichiaro apertamente, è di fare che la città eterna, sulla quale venticinque secoli hanno accumulato ogni genere di gloria, diventi la splendida capitale del Regno italico.» (Camillo Benso, conte di Cavour, discorso al Parlamento italiano 11 ottobre 1860)
Che fosti donna, or sei povera ancella./ Chi di te parla o scrive,/ Che, rimembrando il tuo passato vanto,/ Non dica: già fu grande, or non è quella? (tratto da "All'Italia", di Giacomo Leopardi)
E quest'Italia, un'Italia che c'è anche se viene zittita o irrisa o insultata, guai a chi me la tocca. Guai a chi me la ruba, guai a chi me la invade. (Oriana Fallaci)
[...] il mare la ricinge quasi d'abbraccio amoroso ovunque l'Alpi non la ricingono: quel mare che i padri dei padri chiamarono Mare Nostro. E come gemme cadute dal suo diadema stanno disseminate intorno ad essa in quel mare Corsica, Sardegna, Sicilia, ed altre minori isole dove natura di suolo e ossatura di monti e lingua e palpito d'anime parlan d'Italia. (Giuseppe Mazzini)
Qui si fa l'Italia o si muore. (Giuseppe Garibaldi)
Fratelli d'Italia, l'Italia s'è desta, dell'elmo di Scipio s'è cinta la testa. Dov'è la Vittoria? Le porga la chioma, ché schiava di Roma Iddio la creò. (Goffredo Mameli)
Auguri ancora, Italia. Che tu possa essere Grande, di nuovo.
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