Storia in Pillole: Numa Pompilio, il successore di Romolo
Alla morte di Romolo, Roma rimase per un anno nello smarrimento totale. Il regno fu affidato a dieci patrizi che si alternavano al potere e combattevano per privilegare gli uni sugli altri. In questo modo sembrava che la Città avesse dieci re fino a quando non si trovò un accordo: il successore di Romolo fu eletto all'unanimità e scelto tra la stirpe dei Sabini.
Il secondo re fu infatti Numa Pompilio, marito di Tazia, figlia di Tito Tazio, e salì al trono seguendo la linea monarchica scelta da Romolo. Egli fu eletto infatti col favore degli auguri in seguito a un avvistamento di uno stormo di avvoltoi e, ironia della sorte, Numa Pompilio nacque esattamente nello stesso giorno della Fondazione di Roma.
Numa Pompilio, un uomo pacato e saggio, all'inizio non accettò di buon grado la grossa responsabilità che la Curia gli aveva assegnato, ma cambiò idea quando capì che il suo mandato equivaleva a servire gli déi.
Al contrario di Romolo, infatti, Numa Pompilio regnò all'insegna della pace e della religiosità, istituendo riti meno cruenti e abolendo i sacrifici umani e, per limare il contrasto con lo spirito bellicoso dei Romani, fece istituire il sacerdozio dei Salii in onore del dio Marte.
Secondo una leggenda, Numa ebbe in omaggio uno scudo di bronzo direttamente da Marte, con la promessa che più a lungo avesse l'avesse conservato, più a lungo sarebbe durato il suo dominio sulla Città.
Numa, temendo che lo scudo potesse essere rubato, fece creare altre 11 copie che affidò a 12 Salii che avrebbero dovuto mostrarli alla città una volta l'anno, durante il mese di marzo, dedicato appunto a Marte.
In questo modo, riuscì a tenere lo scudo al sicuro o e allo stesso tempo onorò il padre di Romolo.
A Numa spettò il compito di effettuare numerose riforme tra cui, una delle più importanti, fu quella riguardante il calendario.
Egli fece aggiungere i mesi di Gennaio (Ianuarius), il primo mese dell'anno, dedicato al dio Giano (in onore del quale fece costruire un Tempio, le cui porte erano chiuse solo in tempo di pace) e il mese di Febbraio.
Con Romolo, invece, l'anno iniziava nel mese di Marzo, seguendo le fasi lunari e un'ispirazione divina.
Inoltre, suddivise la popolazione in base ai mestieri e cercò sempre di distrarre il suo popolo dalla voglia della guerra per indirizzarlo a una vita dedicata al lavoro e alla cura della città.
Molti romani credevano che a ispirare il loro re e condurlo alla pacatezza fosse una ninfa dei boschi, una certa Egeria (forse l'amante di Numa), e che fu proprio grazie ai suoi suggerimenti che Numa decise di dividere le terre appartenute a Romolo pe ingraziarsi i favori dei plebei.
Numa Pompilio morì a 80 anni, ricordato con affetto dai romani, anche per non aver mai condotto alcuna guerra nei suoi 43 anni di regno.Dopo la bellicosa esperienza del regno di Romolo, Numa Pompilio seppe con la sua saggezza fornire un saldo equilibrio alla nascente città.
Il popolo gli dedicò un mausoleo sul Gianicolo.
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